Cgia di Mestre, tra giugno e luglio in arrivo 934mila nuove assunzioni

Secondo lo studio dell'associazione di categoria tra giugno e luglio previsti tra le piccole e medie imprese quasi un milioni di nuovi ingressi nel mercato del lavoro

Cgia di Mestre, tra giugno e luglio in arrivo 934mila nuove assunzioni

Le piccole e medie imprese saranno il nuovo motore del mercato del lavoro. Secondo la Cgia di Mestre, associazione di rappresentanza delle associazioni e delle piccole e medie imprese, tra giugno e luglio sono previsti quasi 934mila assunzioni da parte degli imprenditori italiani. Di questi 2 nuovi lavoratori su 3 troveranno occupazione in una piccola impresa con meno di 50 dipendenti.

I dati forniti dalla Cgia si basano sull'elaborazione dei risultati emersi dalla indagine condotta sugli imprenditori italiani dall’Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior. Secondo gli studi dell'associazione datoriale, il 72,5% degli assunti (oltre 670mila persone) sarà impegnato nel settore dei servizi, il 20% in quello dell'industria mentre il restante 7,5% in quello delle costruzioni.

Per macro-area geografica sarà il Sud a usufruire maggiormente degli effetti benefici con circa 250mila ingressi nel mondo del lavoro, mentre tra le regioni a fare da traino sarà la Lombardia, con 165mila nuovi lavoratori ma fortunatamente i dati positivi si registreranno anche al Sud, ed in special modo in Calabria che solitamente si trova agli ultimi posti in questa speciale classifica. Nella regione pià a sud dell'italia continentale nella provincia di Vibo Valentia, il 90,9 per cento dei nuovi assunti troverà un’occupazione in una piccola impresa con meno di 50 dipendenti.

Infine la Cgia evidenzia i dati sul sistema imprenditoriale italiano.

Circa il 99,4 per cento del totale delle impresi (quasi 4,3 milioni), hanno meno di 50 addetti e ci lavorano il 66,3 per cento degli impiegati (10,6 milioni di persone), di cui il 52,3 per cento dei dipendenti (5,9 milioni). Inoltre questi contribuiscono con il 47,8 per cento del fatturato totale nazionale (1.411,8 miliardi di euro) e il 50,4 per cento del valore aggiunto del Paese (378,5 miliardi).

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