Niente da fare, i conti non tornano. La Commissione europea rimanda ad aprile la manovra del governo italiano, compreso il negoziato sulla flessibilità. Il giudizio è scritto in un documento di quattro pagine. La Commissione Ue cambia anche il proprio linguaggio: al posto della richiesta di misure aggiuntive si limita all’invito a prendere "misure necessarie" per riportare il bilancio 2016 nella certezza che rispetterà le regole europee. Bruxelles ricorda che a fine febbraio per il periodo 2014-2015 l’Italia non aveva fatto progressi sufficienti per la sua riduzione, ma aveva concluso che l’Italia rispettava comunque la regola del debito a causa di una serie di circostanza eccezionali (a partire dai tre anni consecutivi di recessione). Le deviazioni dall’aggiustamento strutturale riguardano sia il 2015 che il 2016. Quest’anno lo sforzo strutturale ricalcolato è dello 0,2% del pil (avrebbe dovuto essere dello 0,25%) e mostra "una certa deviazione" dall’obiettivo; per l’anno prossimo il deterioramento dello 0,5% a fronte di un impegno a un miglioramento di 0,1% richiesto dalla Ue mostra "un rischio di deviazione significativa" dal percorso di avvicinamento all’equilibrio di bilancio. Anche se fosse concessa la clausola di flessibilità per le spese per l’accoglienza dei profughi (0,2% del pil) questo non cambierebbe questa conclusione. Per quanto riguarda la partita delle flessibilità, Bruxelles ha deciso di soprassedere per il momento in attesa di dati più certi sia sulle riforme in corso in Italia, sia sui progetti di investimento co-finanziati dalla Ue sia, infine, sul capitolo migranti.
Il governo prova a fare finta di nulla. "Il bilancio 2016 - sottolinea il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan -è stato costruito in modo coerente con il patto di stabilità e srescita" e la Commissione Europea "riconosce le riforme fatte. La comunicazione sulla flessibilità della Commissione - prosegue - ha lo scopo di incentivare investimenti e riforme strutturali che l’Italia sta cogliendo"
Brunetta: "Governo avvisato, no dell'Ue al taglio tasse in deficit"
Alla luce delle comunicazioni dell'Ue il presidente dei deputati di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, punta il dito contro Palazzo Chigi: "Preparatevi a una manovra correttiva. È questo il messaggio che l’Europa ha inviato oggi all’Italia, a seguito dell’approfondita valutazione condotta sulla Legge di stabilità di Renzi e Padoan. L’Italia, infatti, devia in maniera significativa dal percorso di risanamento dei conti pubblici e il commissario Dombrovskis chiede al governo 'di prendere le misure necessarie' per ritornare su un sentiero virtuoso. Non si tagliano le tasse in deficit, è il monito scandito chiaro e tondo. Ma non solo - aggiunge - l’Europa chiede all’Italia più sforzi sulla spending review, e rivolge forti critiche alla cancellazione della Tasi, la cui platea Renzi, al contrario, sta cercando di allargare giorno dopo giorno, per comprarsi il consenso. Unico suo obiettivo vero".
Secondo Brunetta si "deve cambiare l’impianto, deve cambiare la filosofia che vi sta dietro, deve essere tutta riscritta. Noi siamo pronti a farlo, proprio partendo dalle parole del commissario Dombrovskis di oggi. Renzi avvisato mezzo salvato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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