"L’evasione si combatte con web tax e con il collegamento fra banche dati, che oggi non comunicano". Ne è convinta la presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, che lo ribadisce durante l’assemblea annuale dei commercianti in corso a Roma. "Amazon, Google, Instagram, Facebook, Twitter hanno versato in Italia 14,3 milioni di imposta nell’ultimo anno. Lo 0,01% del totale versato dalle società nel nostro Paese. Nel 2017 Facebook ha pagato 120.000 euro di tasse: quanto un nostro albergo di medie dimensioni".
"Lo stop all’Iva è stato un passaggio fondamentale, un’iniezione di fiducia per il Paese. Tuttavia, è evidente come il quadro tracciato dalla Nadef non sia del tutto soddisfacente. Per il biennio 2021/2022 sono ancora previsti 25,4 miliardi di aumenti Iva. Significa che fra un anno ci troveremo nella medesima condizione di oggi. Le clausole di salvaguardia - ha aggiunto - sono diventate una mannaia che da circa 10 anni si ferma ogni volta a pochi centimetri dalla testa degli italiani. Sono la dimostrazione che serve un cambio di passo".
Le previsioni di Confesercenti stimano per il 2019 una variazione dei consumi delle famiglie ferma a +0,4%, il dato peggiore dal 2014 e la crescita più bassa tra i grandi Paesi nel 2019. A pesare in misura sempre maggiore sui consumi è l'incertezza delle famiglie. Nonostante il recupero del potere d'acquisto, la propensione al consumo delle famiglie è rimasta al palo: un atteggiamento da "formiche" che ha cancellato oltre 3,3 miliardi di euro di spesa.
''La burocrazia arriva a pesare fino al 50% del conto economico per una microimpresa'', afferma De Luise. "Quello della burocrazia è un caso emblematico: l'unica produzione che in Italia non va mai in crisi è quella legislativa. E molto spesso è proprio ciò di cui non abbiamo bisogno''.
"L’obbligo di accettare carte di credito e bancomat - prosegue la responsabile di Confesercenti - costerà alle piccole imprese almeno 2 miliardi di euro in più di aggravi tra canoni, commissioni sulle transazioni e costi di installazione e gestione. Se si vuole favorire la moneta elettronica - obiettivo condiviso dalle imprese, visti gli oneri ed i rischi connessi alla gestione del contante - si deve dunque agire abbassando i costi di esercizio della moneta elettronica, per le imprese e per le famiglie".
Conte: "Non criminalizziamo nessuno con i Pos"
Intervenenuto all’Assemblea Confesercenti 2019 il premier osserva che l'obiettivo del governo è "riformare nel profondo il sistema fiscale, fondato su un processo di incentivi, che favorisca il più possibile l’utilizzo dei sistemi digitali, la così detta moneta elettronica, dei pagamenti tacciabili. Abbiamo introdotto un meccanismo fortemente incentivante dell’uso degli strumenti digitali. In particolare - ha spiegato - nel 2020 le spese effettuate dai cittadini potranno far accumulare il così detto superbonus. La nostra strategia ha un messaggio chiaro: la diffusione dei pagamenti digitali favorisce di modernizzare il paese, di veicolare in modo migliore le informazioni, per incrociare le banche dati in modo più efficace. Se avremo successo in questa sfida, potremo avere risultati migliori anche sulla lotta all’evasione e faremo in modo che ogni euro sottratto e recuperato sarà destinato alla semplificazione e riduzione della pressione fiscale a beneficio delle imprese e dei cittadini".
Poi il premier ha spiegato che "non vogliamo affatto punire, criminalizzare nessuna categoria, né imporre alcuna penalizzazione per chi utilizza il contante. È passato un messaggio completamente sbagliato - ha aggiunto - chi continuerà a usare il contante non riceverà alcun nocumento, nessuna conseguenza negativa.
Vogliamo solo premiare la diffusione degli strumenti di pagamento digitale. Stiamo lavorando direttamente con gli esponenti del mondo bancario perchè vogliamo ridurre e azzerare i costi sulle transazioni economiche non solo a favore dei consumatori ma anche delle imprese".
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