Così il Fisco ha incassato 300 milioni con una lettera

Inviate ai contribuenti non in regola 220mila lettere. Ma nemmeno quest'anno la lotta all'evasione servirà ad abbassare le tasse

Così il Fisco ha incassato 300 milioni con una lettera

Per la prima volta viene messo nero su bianco l'introito della compliance. Il temine tecnico indica l'adempimento spontaneo dei contribuenti. Per convincerli a regolarizzare la propria posizione l'Agenzia delle Entrate ha spedito a tutti un aletterina (ne ha mandate in tutto 220mila) in cui gli intimava di sistemare la dichiarazione dei redditi. In 105mila l'hanno fatto facendo entrare nelle casse dello Stato 300 milioni di euro in più. Più in generale, nel corso del 2014, la lotta all'evasione ha raggiunto i 14,9 miliardi di euro. Peccato che il fondo per il taglio delle tasse, alimentato proprio coi proventi recuperati dal Fisco, rimarrà di nuovo a secco.

Come spiega il Messaggero, l'Agenzia delle Entrate si è messa a incrociare le banche dati e ha fatto saltare fuori le posizioni irregolari. Grazie alla dichiarazione dei redditi precompilata, poi, si è messa a scrivere agli italiani che avevano sgarrato col Fisco. Nel Documento di economia e finanza (Def), il governo dà conto di questa operazione che si è tradotta nell'invia di 220mila lettere ad altrettanti contribuenti che agli occhi dell'Agenzia delle Entrate presentavano irregolarità. "Dopo quell'invio in oltre 105mila avevano regolarizzato la loro posizione e si erano messi in regola - spiega Andrea Bassi sul Messaggero - grazie a queste iniziative è stato possibile recuperare 300 milioni". La cifra non è granché rispetto ai 14,9 miliardi di euro recuperati sul 2014. Non solo.

Nemmeno quest'anno la lotta all'evasione servirà ad abbassare le tasse agli italiani. "Non si valutano maggiori entrate rispetto a quelle già scontate nei tendenziali", si legge in uno degli allegati del Def.

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