La crescita economica italiana merito delle piccole imprese

Gli uccelli del malaugurio (specie mai in via di estinzione), visti i numeri forniti dall'Istat, stavolta hanno dovuto ripiegare le ali

La crescita economica italiana merito delle piccole imprese

Gli uccelli del malaugurio (specie mai in via di estinzione), visti i numeri forniti dall'Istat, stavolta hanno dovuto ripiegare le ali. Nonostante il dramma della guerra di cui non si intravede la fine, l'incognita energetica, l'inflazione che galoppa e il Covid sempre a insidiarci, il Pil italiano cresce (+1% in 3 mesi). Nel 2022 più 3,4 per cento. In sintesi, siamo la terza economia in Europa. Prima di Francia e Germania, non succede spesso. E ancora: l'Italia è prossima a scendere sotto i due milioni di disoccupati, non succedeva dal 2009, quando si era all'alba della tremenda crisi economico-finanziaria.

Il Pil misura lo stato di salute di un'economia e quindi se la performance fornita è buona, lo si deve attribuire principalmente ai soggetti che agiscono nell'economia reale. In primis alle imprese. E per la conformazione della realtà imprenditoriale italiana il plauso maggiore dovrebbe essere riservato, in modo particolare, all'articolato e vivace mondo delle piccole e medie imprese. Conviene sempre ricordare come stanno le cose. In Italia le Pmi rappresentano il 99, 9% delle imprese operanti, generano oltre il 70% del fatturato dello Stivale e impiegano oltre l'81% dei lavoratori. Ecco perché le pmi esprimono la vera struttura portante della nostra economia reale. Evidentemente, interpretando i numeri dell'Istat, esse riescono ad operare con una visione (una resilienza offensiva) seppur non adeguatamente supportate dal decisore pubblico. Con prodotti e servizi innovativi e all'altezza. Più mature nel misurarsi con la competizione. In generale più centrate rispetto alle sfide che la complessità impone.

In una parola: le pmi sono più forti degli storici ritardi della politica.

Di norma non simpatetica (per usare un eufemismo) con l'universo imprenditoriale. Pensate se esse potessero beneficiare di piani strutturali di sviluppo. A quel punto degli uccelli del malaugurio non si avrebbe più segnalazione!

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