Il sistema Italia continua a soffrire. E, sebbene il premier Mario Monti e i tecnici continuino a sbandierare ai quattro venti che la crisi economica è finita, i dati pubblicati oggi dall'Istat tornano a smentire il governo. A giugno le vendite al dettaglio hanno, infatti, segnato un aumento dello 0,4% su maggio, mentre su base annua restano negative registrando un calo dello 0,5%. L'istituto di statistica spiega che "il dato tendenziale è sintesi di un rialzo dell’1,3% per il prodotti alimentari e di una diminuzione dell’1,4% per i beni non alimentari". Ancora peggio se si va a guardare i piccoli negozi: a giugno le vendite al dettaglio sono, infatti, scese del 2,1% su base annua. La grande distribuzione ha, invece, registrato un aumento dell’1,8%, in particolare fanno bene i supermercati (+4%) e i discount alimentari (+3,9%).
L’incremento congiunturale delle vendite al dettaglio (cioè il valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) è il risultato di un rialzo dello 0,2% per gli alimentari e dello 0,4% per il settore non food. Quanto alla media del trimestre aprile-giugno 2012 l’Istat rileva "una riduzione complessiva dell’1,7% rispetto ai tre mesi precedenti". Guardando al dato tendenziale, nei primi sei mesi del 2012 l’indice grezzo diminuisce dell’1,4% (alimentari +0,2%, non alimentari -2,2%).
Analizzando da vicino l’andamento del comparto non food, su base annua a giugno l’Istat registra cali nella maggior parte dei gruppi di prodotti. Le diminuzioni più marcate riguardano: mobili, articoli tessili, arredamento (-4,6%); cartoleria, libri, giornali, riviste (-3,3%); e dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia (-3,0%).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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