Diga di Genova, via libera a WeBuild

Il consorzio Eteria aveva contestato l'esclusione decisa dal commissario Signorini

Diga di Genova, via libera a WeBuild
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La prima sezione del Tar della Liguria ha respinto il ricorso presentato dal consorzio Eteria per quanto riguarda la costruzione della Diga Foranea di Genova, i cui lavori sono stati assegnati al gruppo WeBuild. Nel dettaglio, il consorzio composto da Eteria Scarl, Acciona Construccion Sa e Rcm Costruzioni, aveva presentato il ricorso contro l'Autorità di sistema portuale di Genova e Savona in merito all'esclusione del consorzio stesso decisa dal commissario Paolo Emilio Signorini per la realizzazione dell'opera. Eteria si era classificato al secondo posto dopo il general contractor guidato da Pietro Salini. Secondo i giudici del Tribunale, «la domanda di condanna dell'ente intimato al risarcimento in forma specifica del danno causato al Rti ricorrente, mediante sua riammissione alla gara, non può essere accolta per infondatezza dell'impugnazione». Pertanto il Tar «condanna la parte ricorrente al pagamento delle spese del giudizio nella somma che si liquida in 12mila oltre accessori di legge».

La nuova diga, che costerà 1,4 miliardi, è un'opera impressionante e unica nel suo genere dal punto di vista ingegneristico: il suo basamento poggerà su fondali fino a una profondità di 50 metri e raggiungerà la lunghezza totale di 6.200 metri.

Per realizzare il basamento serviranno 7 milioni di tonnellate di materiale roccioso, sul quale verranno posizionati elementi prefabbricati in cemento armato composti da quasi 100 cassoni cellulari, alti fino a 33 metri (come un palazzo di dieci piani).

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