Per i pensionati trasferirsi all’estero, nella maggior parte dei casi, comporta un forte vantaggio fiscale. Prendendo la residenza in un altro Paese, il pensionato ha diritto a farsi accreditare in banca il trattamento al lordo senza le ritenute. E la cifra piena sarà poi decurtata dalle imposte secondo le regole tributarie in vigore nella nazione che ospita il pensionato di origine italiana. Dati Ocse alla mano, con l’eccezione dei Paesi scandinavi, degli Usa e dell’Australia, dal punto di vista fiscale è molto più vantaggioso essere pensionati altrove rispetto all’Italia. In Europa, ad esempio, l’aliquota media è 6 punti più bassa, per non parlare del Sud e centro America dove il peso fiscale è mediamente inferiore del 30%. La questione del gap fiscale dei pensionati emigrati rispetto a quelli residenti in Italia è tornata alla ribalta negli ultimi giorni. Ed a riproporla è stato Tito Boeri nel corso della presentazione del Rapporto dell’Inps sulle pensioni all’estero. Boeri si è soffermato sulla necessità di riflettere sul sostanziale regalo che il nostro Paese fa pagando all’estero prestazioni non basate solo sul sistema contributivo. Come racconta il Messaggero, ci sono due mete tra le più gettonati da parte dei pensionati che vanno all'estero. Il primo sono le Canarie.
"Qui siamo venuti in vacanza da giovani. E cercavamo un posto caldo, tranquillo e non troppo lontano dall’Italia per goderci in serenità gli ultimi anni della nostra vita. Le Canarie ci sono sembrate l’ideale", racconta Mario. "È una scelta esistenziale, non c’è alcun risentimento nei confronti dell’Italia. Qui con mille euro al mese - spiega al Messaggero - paghiamo affitto, bollette e assicurazione auto. Per fare qualche esempio, l’Iva è al 7% e la benzina non supera 1,2 euro al litro. Abbiamo pensato di acquistare una casa, anche per poter ospitare i nostri figli quando vengono a trovarci. Un bilocale con vista sul mare", spiega Mario, "costa intorno a 180 mila euro. E gli impacci burocratici sono ridotti al minimo. Tra l’altro le Canarie hanno una tassazione immobiliare agevolata perché il governo di Madrid ha interesse a favorire il turismo dell’arcipelago". L'altra destinazione in cima alle preferenze è Panama: "Ci sono molti posti fantastici da visitare, tante opportunità di lavoro, una buona qualità di vita e un clima quasi sempre estivo", racconta Luigi. "A dire la verità la mia non è stata una scelta dettata da esigenze economiche: la mia è una buona pensione da ex dirigente di azienda. Volevo solo staccare dai miei pensieri, ecco tutto.
Per ottenere la residenza dalle autorità la pensione deve essere l’equivalente di almeno mille dollari al mese ed è necessario aprire un conto in una banca locale con un versamento minimo di 5 mila dollari". La scelta è caduta su Panama perché "un buon stile di vita qui da queste parti è davvero a buon mercato".
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