Anche Piazza Affari ha le sue Biden stock che mettono il turbo all'indomani della certificazione della vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali Usa. Da Enel (che ha chiuso la seduta in rialzo del 4,4%), a Buzzi Unicem (+3%) fino a Prysmian (+6,4%) e non solo. Sono numerosi i titoli quotati a Milano che, secondo le stime degli analisti, beneficeranno della vittoria democratica alla Casa Bianca.
E così, nonostante le contestazioni dell'attuale presidente Donald Trump sulla regolarità del voto e in vista della proclamazione ufficiale di Biden come 46° presidente degli Stati Uniti in calendario il 5 gennaio, i broker hanno iniziato a fare i conti sulla montagna di investimenti promessi dai piani decennali del prossimo presidente degli Usa: dai 1.700 miliardi di dollari necessari a raggiungere uno scenario a zero emissioni entro il 2050, ai 1.300 miliardi destinati a trasformare le infrastrutture.
L'attenzione di Biden ai temi ambientali ci porta a vedere favoriti i titoli esposti alle rinnovabili come Enel, Erg, Falck Renewables commenta Intermonte che tra le small cap segnala anche Lu-Ve. Dello stesso avviso anche Mediobanca secondo cui l'accelerazione degli investimenti per raggiungere gli obiettivi di cambiamento climatico dovrebbe sostenere Enel, che attraverso la controllata Enel Green Power è un operatore leader nel Nord America con una capacità di 6GW; Falck Renewables che vanta una partnership con Eni per sviluppare progetti negli Usa e Prysmian (attiva nella produzione dei cavi per il collegamento a terra delle turbine eoliche ndr). Tra le small cap attenzione a Carel, società che propone soluzioni a risparmio energetico in linea con l'obiettivo di dimezzamento dell'impronta di carbonio degli edifici entro il 2023. Sempre in un'ottica green, a giudizio di Mediobanca, dovrebbero essere favorite quelle società attive nella transizione verso soluzioni elettriche tra cui Brembo e Pirelli.
La spinta sulle infrastrutture dovrebbe invece favorire, secondo Piazzetta Cuccia, titoli come, Prysmian, Buzzi Unicem, Interpump, oltre che Salcef che ha recentemente acquisito il 90% di Delta Railroad e Webuild che, un anno fa, si è aggiudicato una commessa nell'alta velocità ferroviaria da 14 miliardi tramite la controllata Lane Construction in Texas. Sul fronte industriale l'atteso allentamento della tensione tra Washington e Pechino e il miglioramento dei rapporti degli Usa con i diversi partner commerciali dovrebbe favorire per gli esperti Cnh, a cui Intermonte aggiunge Stm e Mediobanca Ferrari.
Al contrario, per Mediobanca, la politica energetica del prossimo inquilino della Casa Bianca potrebbe portare a maggiori limitazioni al fracking (attività di fratturazione della superficie terrestre che hanno portato al boom dello scisto) e a un impatto negativo seppure modesto, per Tenaris che genera il 50% circa del proprio giro d'affari nel Nord America. Attenzione anche alla politica fiscale di Biden che programma un aumento delle tasse corporate al 28% (dal 21%) che potrebbe avere effetti negativi su titoli con una forte esposizione al mercato Usa. Intermonte cita in merito Fca, mentre Mediobanca Leonardo e Fincantieri.
La proposta, infine, di un tax rate al 39,6% per le classi più agiate, a giudizio degli esperti di Piazzetta Cuccia, potrebbe infine indebolire le vendite di prodotti voluttuari di largo consumo e di articoli di lusso come quelli di Autogrill, Campari, Brunello Cucinelli, Safilo e Ferragamo.
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