Ecco il “contropatto” del Corriere della Sera. I quattro investitori che sono entrati nel libro soci del gruppo Rcs, scortati dalla Alessandro Proto Consulting, sono: il magnate indiano Kushal Pal Singh (0,82%) fondatore di Dlf Universal, una delle maggiori realtà immobiliari del Paese asiatico; il connazionale Bushra Alrazmi (0,70%); il brasiliano Jorge Froemming (0,57%) e lo statunitenese Paulius Broad (0,68%) . In pratica, quattro ricchi signori - con interessi diversificati tra il mattone, l’energia verde e la finanza – che ora controllano complessivamente il 2,77% di Rcs, uno dei più esclusivi salotti della finanza italiana.
Nel documento integrale del patto parasociale di voto e di blocco, siglato a Chiasso il primo ottobre e che il Giornale domani in edicola approfondirà, si specifica poi che l’accordo punta ad “assicurare uniformità, continuità di indirizzo nella gestione e nella stabilità dell’assetto azionario vigente nonché la rappresentatività negli organi di gestione”. A tale scopo (punto 2 del documento) i pattisti hanno nominato lo stesso Proto presidente dell’accordo parasociale, delegandolo a partecipare alle prossime assemblee di Rcs e a votare. In sostanza a valutare il lavoro e il piano di rilancio impostato del neo capo azienda Pietro Scott Jovane. I partecipanti si sono inoltre impegnati ad apportare al patto eventuali altre quote acquisite, con il vincolo però di non superare ciascuno il 2% di Rcs. Al patto che, scadrà il 31 dicembre 2015, si affianca inoltre un accordo di riservatezza.
Le quote sono bloccate fino alla scadenza, con la sola eccezione di possibili passaggi interni al patto: in tale caso, previa comunicazione al presidente per posta elettronica, scatta il diritto di prelazione per gli altri consoci.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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