Prosegue il braccio di ferro tra la Fiat e la Fiom. Sergio Marchionne è sicuro: "Non erano operai nostri quelli in piazza. La percentuale di adesione nelle nostre fabbriche è stata sotto il 6%". L'ad Fiat risponde così ai giornalisti sulla manifestazione di venerdì scorso. E sull’accusa, più di una volta ricevuta, di assumere solo operai non iscritti al sindacato guidato da Landini (nello stabilimento di Pomigliano), Marchionne ha replicato: "Assumiamo gente sulla base delle capacità, non controllo se hanno la tessera".
Mirafiori e Pomigliano, avanti con gli investimenti
Venerdì Marchionne sarà a palazzo Chigi per un incontro con il presidente del Consiglio. "A Monti confermerò quanto detto per Mirafiori e Pomigliano. Si tratta di un aggiornamento. Non chiederò nulla, non voglio assolutamente niente", ha detto l'ad Fiat al termine dell’assemblea Sgs a Ginevra. "Confermerò quanto detto per Mirafiori e Pomigliano, cioè che continueremo il nostro investimento secondo il nostro piano. Non ci sono novità. Sono impegni che abbiamo già confermato, gli investimenti stanno andando avanti", ha ribadito Marchionne.
Quando alla sede dell'azienda, da tenere in Italia (a Torino) o eventualmente da trasferire a Detroit, Marchionne ancora una
volta nega che sia un problema: "L’unica cosa che conta sono gli stabilimenti e i lavoratori che abbiamo e se le macchine vengono vendute. Siamo una multinazionale. Andiamo dove si fanno affari, siamo nomadi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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