Fitch conferma rating Italia: BBB e outlook negativo

La classificazione, ha spiegato l'agenzia, "riflette il livello estremamente alto del debito pubblico, il bassissimo andamento della crescita del Pil e il persistente clima di incertezza politica"

Fitch conferma rating Italia: BBB e outlook negativo

Fitch ha confermato il rating BBB dell'Italia con outlook negativo. Una valutazione che rispecchia la prudenza e l'incertezza con cui gli investitori internazionali guardano all'Italia. La classificazione, ha spiegato l'agenzia di rating in una nota, "riflette il livello estremamente alto del debito pubblico, il bassissimo andamento della crescita del Pil, l'incertezza della politica economica e i rischi associati alle proiezioni sul debito. Anche il debito netto esterno relativamente alto e la qualità degli attivi bancari, in miglioramento ma ancora debole, pesano sul rating".

Oltre al debito pubblico elevato, al Pil basso e alla debole qualità degli asset delle banche, ciò che preoccupa è l'alta probabilità che l'attuale governo giallorosso non porti a termine la legislatura. "Sebbene la Lega non abbia raggiunto il successo nelle elezioni regionali in Emilia Romagna il 26 gennaio - ha spiegato l'agenzia di rating - continuiamo a pensare che ci sia un'alta probabilità che il governo Pd-M5S non arriverà al termine del mandato, che scade nella primavera 2023". Solo dopo l'assemblea nazionale del Movimento 5 Stelle a marzo sarà possibile "valutare la stabilità della coalizione e la probabilità che M5s e Pd si accordino su una strategia fiscale ed economica di medio termine più coerente e prevedibile". Il caos tra i pentastellati infatti sta creando instabilità nel governo, sempre più in disaccordo su diversi temi che caratterizzano l'agenda politica. "L'alto grado di frammentazione politica - ha aggiunto l'agenzia - rende molto difficile per il governo italiano sviluppare una strategia di crescita e fiscale credibile per ridurre lo stock di debito pubblico".

Tra i fattori che influenzano positivamente il rating, Fitch ha invece citato "un'economia diversificata e ad alto valore aggiunto, con gli indicatori del Pil pro capite, governance e sviluppo umano molto più forti di quelli degli altri Paesi nello stesso gruppo di classificazione". Inoltre, "l'Italia ha un moderato livello di indebitamento provato, una maturazione media del debito pubblico relativamente favorevole (6,9 anni), una quota trascurabile di debito in valuta estera, un consistente surplus delle partite correnti e una posizione netta di investimento internazionale vicina all'equilibrio".

A preoccupare l'agenzia è però la scarsa crescita. Per il 2020 Fitch ha previsto un aumento del Pil dello 0,2%, contro il +0,4% stimato prima del deludente dato del quarto trimestre 2019. Nel 2021, invece, la crescita potrebbe accelerare allo 0,6%. Secondo Fitch, "le riforme strutturali necessarie per rafforzare il debole potenziale di crescita del Paese saranno probabilmente complicate da realizzare, particolarmente nell'attuale contesto, sebbene in qualche modo migliorato, di incertezza politica".

Sul fronte dei conti pubblici, Fitch ha stimato che il rapporto tra deficit e Pil salirà al 2,4% nel 2020, contro il 2,2% previsto dal governo. Il dato, è stato spiegato, riflette l'andamento del prodotto interno lordo inferiore allo 0,6% assunto dal governo per costruire il bilancio 2020.

Anche la riduzione del cuneo fiscale, ha affermato l'agenzia, "avrà soltanto un impatto limitato sulla crescita" e "le misure per ridurre l'evasione fiscale e mettere a punto la spending review richiederanno tempo per apportare benefici con impatto dunque incerto".

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