Algoritmi e intelligenza artificiale saranno le nuove bussole utilizzate dalle banche per capire se concedere o meno un prestito ai clienti, siano essi privati cittadini o imprese desiderose di investire: come evidenzia il quotidiano Libero è questo il cuore della lectio magistralis tenuta all'Università di Genova dal vicedirettore generale di Bankitalia, Alessandra Perrazzelli.
Le banche tradizionali? Scordatevele. E scordatevi anche i tradizionali sportelli diffusi capillarmente sul territorio italiano. Tutto questo apparterrà presto al passato.
Sportellisti e sportelli saranno sostituiti, in un futuro non troppo lontano, dagli stessi meccanismi che regolano il funzionamento dei social network, come Facebook, Instagram e Twitter.
Il motivo è semplice, e lo ha spiegato Perrazzelli ai partecipanti al master per manager di rete bancaria: le grandi banche italiane vorranno intervenire per tagliare i costi operativi e incamerare risparmi.
Dunque, la strada più semplice e comoda da intraprendere, è quella che spingerà gli istituti ad affidarsi sempre di più alla disintermediazione.
Perrazzelli scende nel dettaglio: “Tra il 2017 e il 2019 il numero degli sportelli attivi sul territorio nazionale è diminuito di circa il 15%, con 4.300 filiali chiuse. Ma la disponibilità dei canali digitali fa sì che la riduzione del numero dei punti di contatto fisico con il cliente non comporti più, a differenza di quanto accadeva in passato, perdite di quote di mercato, almeno per quanto riguarda i conti di deposito. I guadagni in termini di costi operativi sono invece potenzialmente molto elevati”.
Il futuro ipotizzato da Bankitalia
Dall'altro lato dello stacco troviamo gli "sconfitti" di un simile cambiamento. Si tratta dei lavoratori bancari, costretti presumibilmente a perdere il loro posto, e la clientela non ancora digitalizzata, composta da over 50, artigiani e piccoli commercianti.
Anziché spiegare agli studenti un modo rivoluzionario capace di includere gli anziani, il vicedirettore di Bankitalia ha ribadito che “l'utilizzo della robotica per l'esecuzione delle mansioni ripetitive riduce significativamente i tempi di lavorazione delle pratiche, consentendo ai dipendenti di concentrarsi su operazioni più complesse che valorizzano l' interazione umana e l'apporto soggettivo nell'assunzione delle decisioni”.
Prendendo alla lettera quanto affermato, l'affidabilità dei clienti e la loro valutazione rischia di non essere più gestita da esseri umani ma da anonimi algoritmi e asettici sistemi robotizzati.
Non a caso, ha aggiunto Perrazzelli, “il vasto patrimonio informativo prodotto dall'impronta lasciata sulla rete dai comportamenti digitali dei consumatori si presta all' utilizzo per scopi molteplici nell'ambito dell'attività bancaria: profilatura delle abitudini della clientela per finalità di natura commerciale, miglioramento delle strategie di cross-selling”.Insomma, è quasi tutto pronto per un nuovo Grande Fratello: quello bancario. I correntisti e le startup che chiederanno un prestito dovranno essere affidati al giudizio dell'intelligenza artificiale.
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