Adesso rischiano di restare con il classico cerino acceso in mano. Piccoli trader con destinazione macello (finanziario), ingolositi dall'ascesa fulminea dei titoli Bed Bath & Beyond (BBBY), il cui valore era quadruplicato dall'inizio di agosto. Un'ascesa inconcepibile sotto il profilo dei fondamentali: la catena statunitense di prodotti per la casa è sull'orlo della bancarotta, con perdite nette per 358 milioni di dollari e liquidità quasi prosciugata nel secondo trimestre.
Lo stato di salute dell'azienda non c'entra infatti nulla con questa storia, dietro cui c'è la manina di Jake Freeman, 20 anni, laureato in matematica applicata ed economia alla University of Southern California. Un tipo con una sola idea in testa: fare soldi, tanti soldi. E in fretta. In appena tre settimane, missione compiuta: dopo aver acquistato il 6,2% del gruppo Usa con un investimento di 27 milioni (meno di 5,50 dollari a titolo) attraverso la sua Freeman Capital, qualche giorno fa ha liquidato la propria quota portandosi a casa più di 100 milioni di dollari. Una mossa con cui ha anticipato l'ormai prossima uscita di RC Ventures, la società d'investimento di Ryan Cohen, co-fondatore di Chewy e presidente di GameStop.
Gli azionisti di peso scappano, il titolo tracolla (-23% ieri a un'ora dalla chiusura), il parco buoi sanguina: una roba già vista più volte. L'inedito del racconto è lui, il ragazzino che dice di essersi fatto prestare i quattrini da parenti e amici per finanziare l'operazione. Baby Jake è un talento precoce, col gene del business incorporato: per anni ha investito con lo zio Scott, un ex dirigente farmaceutico, ed entrambi sono soci attivisti in una società farmaceutica quotata in Borsa, la Mind Medicine. Nel curriculum del ragazzo con le mani d'oro anche uno stage presso un hedge fund del New Jersey, Volaris Capital, specializzato in strategie di trading su opzioni. È lì che deve aver preso l'infatuazione per le alchimie finanziarie. Background tornato utile quando ha deciso di inviare a BBBY una lettera di nove pagine in cui ricorda che la società sta lottando per la sua stessa sopravvivenza. Ergo, vanno tagliati i debiti e raccolti capitali. Il passaggio cruciale è però un altro: «Il mercato delle opzioni sta prezzando un'elevata volatilità implicita per i derivati BBBY che possono essere sfruttati e capitalizzati al fine di effettuare un riallineamento del debito». Insomma, il giovane Jake suggerisce di innescare una «gamma squeeze», cioè un evento creato da un ampio acquisto di opzioni call a breve termine su un singolo titolo che porta a un esponenziale aumento dei prezzi. Nessuno può dire se le «istruzioni» di Freeman siano arrivate sul tavolo del cda di BBB, ma dieci giorni dopo l'invio della lettera il titolo ha cominciato a prendere il volo: il valore è prima raddoppiato, poi triplicato e infine quadruplicato.
A quel punto, Jake ha preferito uscire di scena vendendo il suo pacchetto per 130 milioni. Adesso, mentre i piccoli azionisti si leccano le ferite, lui è tornato al campus. Ricco. E di sicuro pronto per la prossima avventura.
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