Guerra di tariffe Telecom-Agcom

Guerra di tariffe Telecom-Agcom

Scoppia la bomba dell'ultimo miglio e volano scintille tra l'Agcom e Telecom. L'ad Marco Patuano è pronto a fare ricorso se dovesse passare la proposta di riduzione delle tariffe unbundling - i prezzi che i concorrenti devono pagare a Telecom Italia per poter usare la rete fissa - con effetto retroattivo per gli anni 2010-2012. «È innaturale cambiare le regole dopo 4 anni - protesta il manager - è come se ci mettessimo a discutere dei mondiali del Sudafrica 2010. È andata». A innescare la miccia è il commissario dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Antonio Preto che ha annunciato, durante un convegno sulle telecomunicazioni, la decisione di avviare una consultazione pubblica sul taglio dei canoni di affitto dell'ultimo miglio versati dagli operatori concorrenti nel triennio 2010-2012.
La decisione, ha spiegato Preto, risponde alla necessità di tenere conto di tre delibere del Consiglio di Stato, «che ci ha detto di riconsiderare la metodologia di calcolo per i servizi di manutenzione», aggiungendo che la proposta di revisione retroattiva «porta dagli iniziali 9,28 centesimi a 9,06 per il 2012; a 8,91 per il 2011 e a 8,66 per il 2010».
Ma allo stesso convegno c'è anche Patuano, che subito contesta apertamente la versione dei fatti fornita dal commissario Preto: secondo l'ad di Telecom, in realtà, i giudici amministrativi hanno solo detto all'Agcom di «motivare meglio le scelte fatte» dal precedente consiglio sulle tariffe per la manutenzione. Non ci sarebbe quindi alcun obbligo al ricalcolo. In ogni caso, «è difficile - ha detto Patuano - discutere di regolazione pro-investimenti il giorno di un provvedimento che parla di cambiare ex-post la regolazione fissata dalla stessa Autorità. Ormai sta diventando un'abitudine». Per l'ad «ci troviamo in una situazione in cui si fa fatica a capire se ci regola l'Agcom o dobbiamo tenere conto della giustizia amministrativa. Se si modificano le regole ex-post non si fa altro che incentivare la litigiosità». Per i consumatori, poi, «non ci sarà alcun vantaggio. Ci sarà solo una redistribuzione di risorse finanziarie tra i vari operatori». A rivolgersi alla magistratura amministrativa erano stati Eutelia, Fastweb e Wind. Comunque «certamente - precisa Patuano - faremo ricorso in caso di modifica». A stretto giro, la replica del commissario Preto: «Non è che come Autorità ci fa piacere ritornare sulle decisioni, ma abbiamo seguito la sentenza del Consiglio di Stato che ci ha dato indicazione di fare una rivalutazione. Il nostro è un approccio equilibrato e attento alla realtà: ci basiamo sulla forza dei numeri e non abbiamo alcun atteggiamento negativo». Il punto in discussione «riguarda le scelte metodologiche di costo sulla manutenzione correttiva - puntualizza il commissario -. All'Agcom è toccato ottemperare facendo un'analisi, ora per allora, seguendo le indicazioni del Consiglio di Stato. In particolare, sui costi per la manutenzione correttiva, è risultato che il valore è diverso». Quanto ai tempi, Preto ha ricordato che ora ci sono i 30 giorni canonici per la consultazione: «Aspettiamo che arrivino le reazioni, dopo valuteremo approfonditamente perplessità, dubbi e suggerimenti e trarremo le nostre conclusioni sulla base delle proposte che arriveranno dal mercato». La decisione dell'Autorità sarà poi inviata alla Commissione europea.


Domani, intanto, si terrà il cda di Telecom «in cui si farà il punto sull'andamento del business», ha precisato Patuano. Nessuna interferenza, dunque, con il cda di Telco che si terrà lo stesso giorno, dopo lo scioglimento della holding di controllo di Telecom Italia da parte dei soci.

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