Il taglio delle tasse sul mattone è il cuore della Legge di Stabilità arrivata in Parlamento: il prossimo 16 dicembre quasi 20 milioni di italiani celebreranno il funerale della Tasi sulla prima casa, inquilini compresi. I Comuni si vedranno compensare il mancato gettito attraverso un trasferimento statale nel fondo di solidarietà. Per i sindaci viene, poi, anticipato dal 21 al 14 ottobre il termine per l’invio telematico al tesoro delle delibere sulla Tasi, cioè aliquote e detrazioni per gli immobili sui quali l’imposta rimane. Ma vediamo nel dettaglio chi paga e quanto. Prima casa. L’abolizione della Tasi riguarda l’abitazione principale, cioè quella in cui il proprietario ha la residenza fiscale o il domicilio abituale. Continuano a pagare, in questo caso l’Imu gli immobili accatastati nelle categorie A/1 (case signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli). Avranno però un mini sconto: aliquota fissa al 4 per mille con 200 euro di detrazione.
La stessa impostazione vale anche quando la casa è assegnata al coniuge dopo la separazione legale. L’esenzione vale anche per i box.
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