L'Italia può diventare un hub importante per la finanza innovativa

L'Italia può diventare un hub importante per la finanza innovativa

Il nuovo Report dell’Osservatorio Fintech e Insurtech del Politecnico di Milano “Fintech e Insurtech: l’Italia spiega le vele” ha segnalato come il 2018 sia stato un anno d’oro per la tecnofinanza italiana. Ben 11 milioni di cittadini, ovvero quasi il 20% della popolazione nazionale, ha utilizzato servizi fintech nell’anno trascorso e, come riporta Economy Up, sono risultati “particolarmente graditi i servizi di mobile payment, i servizi per gestire il proprio budget personale e familiare e i servizi per trasferimenti istantanei di denaro tra privati, oltre a servizi in ambito assicurativo come la gestione digitale dei sinistri e le micro-polizze”, in un contesto che tuttavia non vede l’automazione come anticamera di una completa spersonalizzazione dei rapporti tra consumatore e società finanziaria.

I nuovi trend del fintech italiano hanno portato in emersione il ritorno in auge del fattore umano in un contesto aperto all’innovazione di frontiera. Il dinamismo delle pratiche, in altre parole, va di pari passo con una valorizzazione del rapporto tra l’operatore del servizio fintech e il suo destinatario. L’impresa fintech di successo, in Italia, deve saper creare un vincolo fiduciario con coloro con cui si trova ad interagire. Il caso di successo di Moneyfarm può a tal proposito risultare istruttivo. Come sottolinea Money.it, questa società “è riuscita a diventare la società di Consulenza Finanziaria Indipendente n.1 in Italia grazie a un modello che le permette di fornire un servizio di consulenza finanziaria di alta qualità senza rinunciare a semplicità e trasparenza”. Moneyfarm, infatti, “mira a realizzare una Gestione Patrimoniale personalizzata in base alla tolleranza al rischio del singolo investitore e capace di soddisfarne gli obiettivi di investimento”. Utilizzando dunque il canale fiduciario, che negli ultimi anni il sistema bancario tradizionale ha colpevolmente ignorato, in senso bidirezionale, al fine di costruire un’offerta il più possibile su misura per il cliente, che a sua volta beneficia di una netta riduzione dei costi di transazione senza per questo dover rinunciare a qualità ed autorevolezza. Il nostro Paese ha grandi potenzialità per trasformarsi, negli anni a venire, in un hub internazionale del fintech e del settore ad esso collaterale in via di sviluppo, l’insuretech. Questo è, in particolare, l’obiettivo di ItaliaFintech, una delle maggiori associazioni di categoria degli operatori del settore nel nostro Paese. ItaliaFintech si presenta sul suo sito ufficiale come ""un gruppo di lavoro che riunisce tutte le più innovative aziende del fintech nazionali e internazionali operanti in Italia con lo scopo di promuovere la conoscenza e l’adozione delle soluzioni fintech da parte di consumatori, famiglie e imprese. Tale gruppo è strutturato in forma di associazione e intende rappresentare un punto di riferimento e di dialogo per le istituzioni e il regolatore"".

Nel contesto del quadro normativo, è da tenere sotto osservazione la recente decisione del governo Conte di mettere in cantiere un fondo per lo sviluppo delle start-up tecnologiche orientate al digitale dal valore di circa un miliardo di euro, che apre prospettive notevolmente interessanti per il pianeta fintech.

Al Governo, inoltre, le fintech chiedono anche maggiore ricettività per scrivere insieme le nuove regole che permetteranno a queste aziende di operare al meglio sul mercato: l’idea di un volano pubblico per l’innovazione finanziaria, però, è un interessante punto di partenza. L’Italia, nel campo fintech, parte dalle prime fasce. Scopri il nuovo modo di investire con Moneyfarm

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