Il tasso di occupazione rimane stabile, ma la disoccupazione aumenta. I dati Istat relativi al mese di ottobre presentano una fotografia in chiaroscuro. Dopo il calo di settembre, resta stabile la percentuale degli occupati: 58,7%. Ma aumenta il tasso di disoccupazione, che passa dal 10,4 al 10,6%.
E non è l'unico dato negativo certificato dall'Istituto nazionale di statistica: secondo i conti economici il prodotto interno lordo è calato nel terzo trimestre del 2018 dello 0,1% rispetto al periodo aprile-giugno. E anche nel confronto con la previsione fatta a ottobre 2017 si registra un calo dello 0,1%: era atteso un +0,8%, ora la stima si ferma a +0,7%.
Secondo i due vicepremier del governo Conte, la responsabilità dei dati va attribuita agli esecutivi precedenti. "Il pil negativo è il risultato delle vecchie manovre basate su tagli e austerità", commenta Matteo Salvini. "Nel 2019, con la nostra manovra fondata su più lavoro e meno tasse, l'Italia tornerà a crescere". Gli fa eco Luigi Di Maio: "L'ultima manovra fatta l'anno scorso, che non era espansiva perché c'erano poche centinaia di milioni di euro, non ha funzionato. La nostra manovra invece ha al centro 37 miliardi di euro, l'economia ripartirà nel 2019" (guarda il video).
L'Istat sottolinea come per il secondo mese consecutivo cresca la stima delle persone in cerca di occupazione (+2,4%, pari a +64 mila unità). Insomma, più persone escono da uno stato di inattività per cercare lavoro, ma faticano a trovarlo. L'aumento della disoccupazione si distribuisce su entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età.
Le statistiche certificano la crescita globale delle persone che hanno trovato lavoro nell'ultimo anno: da ottobre 2017 a ottobre 2018 ci sono 159mila occupati in più. Un trend che però sembra subire rallentamenti: per il secondo mese di fila il tasso di disoccupazione è in crescita, mentre quello di occupazione non ha recuperato dalla flessione di settembre.
Anche la disoccupazione giovanile aumenta lievemente nell'ultimo mese, passando dal 32,4% al 32,5%.
Con riferimento all'età, calano gli occupati tra i 25 e i 49 anni mentre si registra una lieve crescita tra i 15-24enni e un aumento più consistente tra gli ultracinquantenni.
L'istituto commenta: "Aumentano i dipendenti permanenti, mentre si rileva una diminuzione degli indipendenti e dei dipendenti a termine, che registrano un segno negativo dopo sette mesi di crescita.
Nella media degli ultimi tre mesi l'occupazione è in calo rispetto al trimestre precedente. Nell'arco dei dodici mesi la crescita occupazionale resta positiva, spinta soprattutto dai dipendenti a termine e concentrata tra gli ultracinquantenni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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