L'Istat osserva che vi sono segnali positivi sul fronte dell'economia, anche se a maggio c'è stata una frenata. "In Italia gli indicatori recenti manifestano una tendenza di fondo positiva - si legge nella nota mensile dell'istituto - seppure in presenza di una pausa nella crescita nel settore manifatturiero, negli investimenti e nell’occupazione. Proseguono sia la crescita dei consumi sia quella della propensione al risparmio. La dinamica dei prezzi torna ad essere più contenuta di quella dell’Area euro. Migliora la fiducia dei consumatori e delle imprese e si mantiene positivo l’indicatore anticipatore». In prospettiva «l’orientamento positivo dei livelli di attività economica per i prossimi mesi è confermato dall’indicatore anticipatore, che registra un’ulteriore variazione positiva sebbene in rallentamento rispetto ai mesi precedenti".
Ma vediamo cosa dicono i numeri sul lavoro. In presenza di una diminuzione degli occupati (-0,2% rispetto al mese precedente) il tasso di occupazione, segnala l' Istat, si è mantenuto intorno ai livelli massimi dell'ultimo periodo (57,7%). Nel trimestre marzo-maggio l'occupazione è aumentata (+0,3%) rispetto al trimestre precedente. Nel primo trimestre del 2107, i consumi delle famiglie sono aumentati dell'1,3% rispetto al trimestre precedente, sostenuti dal miglioramento del reddito disponibile (+1,5%). Di conseguenza la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è risultata in aumento (+0,3%), attestandosi all'8,5%.
"L'Italia peggiora, altro che pausa - tuona Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori -. La pausa di cui parla l' Istat non è niente altro che un peggioramento. Si è, infatti, interrotta la crescita nel settore manifatturiero, negli investimenti e, cosa ancora più grave, nell'occupazione. Anche se prosegue la crescita nei consumi, un fatto sicuramente positivo, purtroppo ad aprile sono calate su base congiunturale la produzione industriale (-0,4%), il fatturato (-0,5%), la produzione delle costruzioni (-4,1%), gli investimenti (-2,9%), le vendite al dettaglio (-0,1%), mentre a maggio gli occupati sono scesi di 51 mila unità".
"Prendere a pretesto i dati trimestrali pur di evidenziare un andamento ancora positivo, significa sottovalutare la gravità di un arresto della crescita ed il rischio di una possibile inversione del trend" osserva Dona.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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