«La data è fissata, sono convocati sposi e testimoni, tutto può accadere, però io oggi credo che convoleremo a nozze», ha detto ieri il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. La fusione tra Ita e Lufthansa è più vicina, ma non bisogna dare nulla per scontato fino al 4 luglio (o qualche giorno prima), scadenza dell'indagine di fase due dell'Antitrust guidato da Margrethe Vestager. O, per dirla con il titolare del Tesoro, «sono convocati sposa e testimoni, però potrebbe anche non presentarsi il Don Abbondio della situazione».
Ieri, infatti, da Bruxelles sono filtrate indicazioni positive circa «progressi decisivi» sul verdetto. L'intesa prevedrebbe la cessione di una ventina di slot a Milano Linate sui collegamenti di corto e di lungo raggio, con l'apertura delle rotte alle compagnie rivali. Il nodo sarebbe stato sciolto proprio facendo sì che altri operatori possano subentrare alla compagnia tedesca che cederà un numero più elevato di diritti di decollo rispetto alle prime proposte. Diversi vettori low cost, da EasyJet a Ryanair e WizzAir restano alla finestra, potrebbero essere interessati ad acquisire gli slot a corto e medio raggio lasciati liberi dalle due compagnie. Sulle rotte a lungo raggio tra Fiumicino verso il Nord America Lufthansa avrebbe accettato di aprire le rotte più problematiche a compagnie rivali ottenendo in cambio l'ok all'ingresso di Ita fin da subito nella sua joint-venture Star Alliance di cui fanno già parte, tra le altre, United e Canada Airlines. Air France, Iberia, British Airlines potranno operare sulle stesse rotte con voli che prevedano però almeno uno scalo ma con tempi di percorrenza e prezzi competitivi rispetto a Ita-Lufthansa. Quest'ultimo punto, però, sarebbe oggetto di discussioni anche se si percepisce un moderato ottimismo.
Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che si è speso personalmente per l'intesa ha spiegato che «in questi giorni si è lavorato ancora molto intensamente, duramente». «Un matrimonio è sempre una buona occasione per essere felici», hanno commentato fonti di Lufthansa . La compagnia tedesca non diffonderà tuttavia alcun commento ufficiale fino al verdetto formale da parte di Bruxelles, atteso entro il 4 luglio. Anche se la vicenda non è ancora conclusa, non si può non notare come un eventuale esito positivo che confermi le premesse di ieri sia da ascrivere anche a un indebolimento dell'attuale Commissione Ue con Vestager ormai a fine corsa e del governo transalpino (deciso a difendere Air France fino all'ultimo), uscito fortemente ridimensionato dopo le elezioni europee.
L'accordo tra il Mef e il vettore tedesco per la cessione del 41% per 325 milioni di euro è datato maggio 2023 e dopo più di un anno la conclusione potrebbe essere vicina. L'intesa prevede la nomina di un consiglio di amministrazione a 5 membri: 3 italiani (di cui il presidente)e 2 tedeschi (compreso il ceo).
Il piano industriale di Lufthansa dovrebbe rendere Fiumicino (base di Ita) diventi un hub intercontinentale del gruppo che include anche Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings, l'italiana Air Dolomit. Lo scalo romano è, infatti, ideale, per completare con un nub rivolto al Sud del mondo (America Latina, Africa, Asia) un sistema fondato su aeroporti che guardano a Nord come Francoforte, Monaco e Zurigo.
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