L'americana Eli Lilly raddoppia in Toscana il polo dell'insulina

L'industria farmaceutica italiana si conferma realtà d'eccellenza e polo di specializzazione della produzione manifatturiera. I medicinali hanno raggiunto il quarto posto tra 119 settori esportatori, con 174 fabbriche, 63.500 addetti diretti, oltre ai 60mila generati nell'indotto. Tant'è che Eli Lilly, gruppo Usa produttore di insulina, continua a puntare sull'Italia (andando controcorrente rispetto alla tendenza generale) e ha inaugurato, in Toscana, la seconda linea di produzione del suo polo italiano con una nuova tranche di investimenti: 70 milioni che porteranno a Sesto Fiorentino anche una terza linea di produzione di insuline e ulteriori linee per auto-iniettori dei nuovi farmaci antidiabetici.
L'azienda intende espandere questo polo affinché diventi un centro di riferimento mondiale per la realizzazione dei nuovi farmaci biotecnologici, in fase di sviluppo nelle altre aree in cui opera. La nuova tranche fa crescere il valore totale dell'investimento a 400 milioni in 10 anni e porterà a una crescita, dagli attuali 510 posti di lavoro in manifattura, su un totale degli attuali 1.110 dipendenti, a 700 entro il 2017, con un indotto di 5.500 addetti nel nostro Paese. In controtendenza con l'andamento del settore in Toscana, la multinazionale registra un export in crescita del 97% verso 54 Paesi, tra cui a breve anche la Cina.
«Tutto questo avviene - spiega Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria - perché abbiamo una grande industria di settore, fatta per il 40% da imprese a capitale italiano con un alto indice di internazionalizzazione, e per il 60% da aziende a capitale estero che investono nel nostro Paese».

«Per far sì che gli investimenti in Italia crescano in futuro - il messaggio di John Phillips, ambasciatore degli Usa in Italia - abbiamo bisogno di robuste politiche del governo centrale, che incoraggino i ceo a scommettere su questo Paese. È necessario, però, semplificare la burocrazia e i processi amministrativi affinché l'Italia possa creare un ambiente più positivo».

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