"L'Istat, in assenza di provvedimenti normativi che consentano una sanatoria, si accinge ad applicare sanzioni nei confronti di circa 2.300 imprese e 330 istituzioni per violazione dell'obbligo di risposta a rilevazioni statistiche. L'importo di ciascuna sanzione ammonta a 1.032 euro".
"Mancate risposte ad indagini"
Lo ha affermato l'Istituto di Statistica nel corso dell'audizione in commissione Bilancio sul decreto legge sostegni bis. Le multe dovrebbero essere irrogate perché "alcune unità non hanno ottemperato all'obbligo di risposta per diverse rilevazioni, gli importi richiesti potrebbero, in questi casi, risultare molto elevati", spiega l'Istituto. "Si auspica che questa istanza venga presa in considerazione in sede di conversione del decreto in discussione prevedendo, in analogia ad altre situazioni, la sospensione della applicazione di tali sanzioni e/o la cancellazione delle stesse soprattutto se riferite ad anni pregressi". Le sanzioni in parola, infatti, "derivano da mancate risposte ad indagini del 2019 e del 2020 e sono state finora sospese per effetto dei provvedimenti sull'emergenza adottati nel corso del 2020".
Francesco Maria Chelli, Direttore del dipartimento per la produzione statistica dell'Istituto, nel corso dell'audizoone ha aggiunto l'auspicio che che questa istanza "venga presa in considerazione in sede di conversione del decreto, prevedendo, in analogia ad altre situazioni, la sospensione della applicazione di tali sanzioni e/o la cancellazione, soprattutto se riferite ad anni pregressi". Come riportano le agenzie, Chelli ha ricordato che le sanzioni "derivano da mancate risposte a indagini del 2019 e del 2020 e sono state finora sospese per effetto dei provvedimenti sull'emergenza adottati nel corso del 2020". Il direttore dell'Istat ha sottolineato, in particolare, che "non vi sarebbero oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato, in quanto le minori entrate sarebbero coperte dall'applicazione dell'avanzo di amministrazione libero dell'Istituto".
Economia in crescita nel primo trimestre
Accanto a notizie che non fanno piacere, altre fanno invece ben sperare: nel primo trimestre dell'anno, l'economia italiana è tornata in crescita, seppure con una intensità molto contenuta (+0,1% rispetto al trimestre precedente), "grazie al contributo positivo delle scorte (+0,8 p.p.) che hanno compensato l'apporto negativo della domanda interna e della domanda estera netta", ha affermato l'Istat sempre nel corso dell'audizione in Commissione Bilancio alla Camera sul Decreto Sostegni bis. Bene le importazioni (+2,3%), cui si è associata una marginale riduzione delle esportazioni (-0,1%). Per quanto riguarda i beni, l'andamento dei flussi con l'estero riflette anche la ripresa degli scambi internazionali (+2,1% e +1,2% rispettivamente la variazione congiunturale di importazioni e esportazioni). "Le esportazioni di servizi hanno segnato, invece, un'ulteriore decisa flessione (-7,9%), per l'effetto della riduzione dei movimenti per turismo", aggiunge.
La ripresa sembra destinata a consolidarsi anche nei prossimi mesi grazie al "processo di accumulazione del capitale osservati nel primo trimestre" che "possono riflettere un deciso mutamento delle aspettative da parte delle imprese e una accelerazione dei ritmi produttivi nei prossimi mesi", conclude l'Istituto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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