"L'ok Ue urgente per Ita, non per noi"

Spohr punta il dito sulle perdite della compagnia italiana. Boom di utili per quella tedesca

"L'ok Ue urgente per Ita, non per noi"
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Nel giorno in cui Lufthansa brinda a 1,2 miliardi di profitti realizzati negli ultimi tre mesi, il suo presidente e ceo Carsten Spohr torna con una spallata sulle nozze con Ita Airways. «Secondo le nostre conoscenze - ha detto - per Ita continuano ad esserci sempre perdite. Per questo continua ad essere dovuta un'urgenza in questa transazione, non dal nostro punto di vista ma da quello di Ita».

Sullo sfondo c'è un braccio di ferro con l'Antitrust Ue: il nodo, come anticipato oltre un mese fa da Il Giornale e rilanciato in questi giorni da altre testate, è sulle ricche rotte del Nord America e dell'Asia. Da Bruxelles, per dare il benestare all'operazione, si vorrebbe che Lufthansa rinunciasse ad alcuni slot strategici attualmente in concessione presso gli aeroporti di Francoforte e Monaco. Una richiesta indigesta ai vertici del big tedesco, che intendono prendersi tutto il tempo necessario per strappare un accordo migliore, senza lesinare riferimenti maliziosi alle difficoltà che Ita continua ad attraversare nonostante si parli di una situazione migliore del previsto. Del resto, ha sottolineato il manager, la «qualità» del processo di approvazione da parte dell'antitrust Ue dell'acquisizione del 41% di Ita Airways è «più importante» dei tempi. Ha poi aggiunto che è in corso un processo «molto costruttivo per realizzare questa transazione» e che si attende l'ok realisticamente per l'inizio del prossimo anno (è stata definita improbabile l'ipotesi di un closing entro dicembre).

Ad oggi, quindi, si è in una fase di pre-notifica dell'operazione, che non è ancora formalmente arrivata a Bruxelles. In ogni caso, ha dichiarato un portavoce della Commissione Ue, «siamo in contatto con le parti per discutere la transazione prima della sua notifica ufficiale». Almeno a parole, la volontà del vettore tedesco di portare a casa l'operazione appare solida. Anche perché si tratta di un'intesa vantaggiosa soprattutto per Berlino. Lo slittamento dei tempi, però, e l'aggravarsi della situazione di Ita, potrebbe mettere in discussione la cifra messa sul tavolo (325 milioni) per la fase uno dell'operazione. Sull'argomento, Spohr ha spiegato che nel contratto sono previste delle date e che l'attuale tabella di marcia rientra ancora nelle scadenze previste. Intanto, quel che è certo è che Lufthansa sta giocando questa partita con spalle molto larghe e la sicurezza di chi ha mandato in archivio conti trimestrali da record: nei tre mesi estivi, i ricavi totali del gruppo sono aumentati dell'8% rispetto all'anno precedente, attestandosi a 10,3 miliardi di euro (9,5 miliardi nello stesso periodo dello scoso anno).

«Ciò ha reso il terzo trimestre il più forte della storia di Lufthansa Group in termini di ricavi», rileva la compagnia. Il tutto rafforzato da 1,2 miliardi di utile netto, con un +47% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso quando si fermò a 809 milioni. Ieri in Borsa il titolo ha strappato un +7,7% a 7,08 euro.

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