La lotta del governo gialloverde all'evasione fiscale è già zoppa prima ancora di partire. Ci sono infatti due nodi enormi da sciogliere, senza i quali l'esecutivo rischia di non poter mettere in pratica le misure previste nella prossima manovra.
Intanto, come fa notare Il Messaggero, mancano le norme che dovranno consentire all'Agenzia delle entrate e alla Guardia di Finanza di esercitare l'attività di raccolta dei dati fiscali sui pagamenti elettronici. In più sono assenti anche le più basilari misure di sicurezza volte a impedire l'accesso non consentito a suddetti dati fiscali.
Va da sé che, in assenza di queste garanzie, il Garante per la privacy accenderà il semaforo rosso e vanificherà uno dei pilastri attorno al quale sarebbe dovuta ruotare l'intera manovra. Il ministero dell'Economia aveva già fatto i suoi calcoli, stimando una decina di miliardi di gettito da recuperare dal 2020 al 2022, ma, senza aver prima colmato le due lacune, i tecnici dovranno rimettersi al tavolo e fare nuovi calcoli.
Garantire la privacy
L'unico meccanismo proposto dal governo per tutelare la privacy dei cittadini è il cosiddetto anoninometro. In poche parole, Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza dovranno accettare le denunce anonime nei confronti di chi fa il furbetto con le tasse, scontrini e fatture. Troppo poco.
E allora, per evitare il peggio, il governo dovrà fare in modo che le misure anti evasione rispettino alcuni paletti, tra cui tenere traccia degli accessi degli operatori alle banche dati (si potrebbe dire controllare i controllori) e monitorare l'intera attività di raccolta.
L'obiettivo è rendere impermeabili le banche dati fiscali, ed evitare che le informazioni sensibili in esse contenute possano finire chissà dove e chissà per quali scopi.
Anche perché da ora in poi le autorità predisposte potranno acquisire non solo le informazioni presenti sulle fatture elettroniche, ma anche l'insieme dei dati a esse collegati - e di altra natura - per effettuare controlli extratributari. E, altro particolare da non trascurare, i dati raccolti saranno utilizzabili per 8 anni.
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