Il lusso italiano va di moda, e non soltanto nelle boutique. Partendo dal 2000, infatti, sono ben 583 le acquisizioni di aziende italiane nel settore Fashion & Luxury, di cui oltre un quarto realizzate da investitori esteri, come dimostrano i dati della ricerca condotta da Kpmg Advisory e presentata al sesto Luxury Summit (che, tra gli altri, ha visto protagonisti big della moda italiana come Remo Ruffini, Brunello Cucinelli e Lapo Elkann). Un mercato in particolare fermento, che si inserisce in un quadro delle operazioni estero su Italia - in tutti i settori - in crescita del 29% negli ultimi tre anni. A puntare nel lusso italiano sono soprattutto private equity (per lo più anglosassoni, ma anche cinesi) e fondi sovrani, che da soli hanno realizzato quasi la metà delle 112 operazioni completate dal 2010. A fare la parte del leone, però, sono i grandi poli del lusso francesi. L'operazione più importante resta quella di Gucci da parte di Kering, che nel 2004 ne ha rilevato l'84% per 6,59 miliardi di euro. Dopo Fendi e Valentino, nel 2011 è invece la volta di Bulgari, anch'essa finita in mani francesi con l'acquisto del 100% da parte del gruppo Lvmh per 4,3 miliardi. Terza in ordine di valore, quindi, la vendita di Loro Piana, rilevata all'80% sempre da Lvmh per 2 miliardi. Sommando le 17 maggiori acquisizioni, avvenute dal 1997, a oggi il lusso italiano è costato dunque circa 20 miliardi.
Dal confronto con i multipli degli altri settori (come il Food & Beverage), appare che il settore Fashion & Luxury è di gran lunga il più pagato, con gli investitori che riconoscono valori quasi doppi rispetto agli altri comparti.
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