Mercati che fare

Perché nel nostro paese ci sono pochi supermercati italiani? Ricordate la Standa, la Casa degli Italiani? Oggi a tutti gli angoli delle nostre città è più facile incontrare un grande magazzino marchiato Carrefour o Auchan. Perché Mediaset è qualche mese che deve continuare a difendersi dagli attacchi di Vivendi? Perché i Francesi vorrebbero fare un solo boccone di una delle più importanti aziende italiane? Perché Bulgari, straordinaria portabandiera del lusso italiano fino al 2012, oggi fa parte del colosso francese costruito attorno al marchio Louis Vuitton? Perché la maggior parte degli investimenti nel nostro Paese, per una cifra che sfiora l'80% sono di natura estera? Persino Piazza Affari, la Borsa Italiana, il mercato su cui sono quotate le imprese di casa nostra, non è più italiana, ma è di proprietà di quella inglese? La risposta a tutte le domande che ci siamo posti probabilmente è sempre la stessa: perché il mercato italiano, capace di esprimere eccellenze in tutti i campi, spesso non è in grado di supportare queste eccellenze con i capitali. Se si confrontano le capitalizzazioni di borsa delle aziende italiane con quelle francesi ed inglesi i numeri sono impietosi. La borsa inglese supera i 2.300 miliardi di capitalizzazione, quella di Parigi oltre i 2.000. L'Italia? Nel suo complesso vale poco più di 500 miliardi. E' chiaro perché siamo diventati terra di conquista finanziaria? Sarà un caso che in Francia e Regno Unito i PIR siano stati introdotti all'incirca 20 anni fa? Legare i risparmi del Paese alle imprese in quelle nazioni ha portato vantaggi ad entrambe le componenti in corsa. Sono cresciute le imprese, sia in termini di capitalizzazione che di numero, sono cresciuti i risparmi.

Abbiamo un paio di decenni d'arretratezza, ma i numeri per poter fare in fretta. Di questo si parlerà nella trasmissione Mercati Che Fare in onda, domani, sabato, alle 20.30 su TgCom24 di Mediaset.

leopoldo.gasbarro@me.com

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