Un milione di famiglie senza reddito da lavoro

Più di un milione di famiglie sono senza reddito da lavoro. Unimpresa boccia Renzi: "Gli 80 euro non aiutano la ripresa"

Un milione di famiglie senza reddito da lavoro

Oltre un milione di famiglie è senza reddito da lavoro. Elaborando i dati del 2013 l'Istat scatta un'allarmante fotografia di quelle famiglie i cui componenti "attivi" che partecipano al mercato del lavoro sono disoccupati. Un numero esorbitante di nuclei che non possono contare sulla busta paga per riuscire a tirare a fine mese. Alcuni di questi possono contare su altre entrate, ma vanno a ingrossare quell'ampia fetta di incapienti che la crisi economica ha messo in ginocchio.

Domani comincerà la discussione sul decreto lavoro, uno dei punti cardine delle riforme volute dal premier Matteo Renzi. E, mentre il Pd si divide sul testo che dovrà essere votato, la crisi continua a mietere vittime. Secondo il report redatto dall'istituto di statistica, infatti, sarebbero 1 milione e 130mila nuclei famigliari a non avere alcun reddito da lavoro. Si tratta quindi di "case" dove non circola denaro, ovvero risorse che abbiano come fonte il lavoro. Magari possono contare su redditi da capitale, come le rendite da affitto, o da indennità di disoccupazione, o ancora da redditi da pensione, di cui beneficiano membri della famiglia ormai ritiratisi dal lavoro attivo. Tra questi quasi mezzo milione (491mila per l'esattezza) sono coppie con figli, mentre 213mila sono monogenitore. In una intervista a Repubblica Renzi ha ammesso che nel bonus contenuto nel Def c'è una "debolezza" di forma: "80 euro dati a un single hanno un impatto diverso rispetto a un padre di famiglia monoreddito con 4 figli. Dobbiamo porci questo problema. L’Italia non si può permettere il lusso di trattare male chi fa figli". Per il momento, però, quelle del premier restano promesse che lasciano il tempo che trovano.

Il numero delle famiglie dove tutte le forze lavoro sono in cerca di occupazione è cresciuta del 18,3% rispetto al 2012 (+175mila unità in termini assoluti). E nel confronto con due anni prima il rialzo supera il 50%, attestandosi precisamente al 56,5%. Questi dati si riflettono, inevitabilmente, sui consumi. Le famiglie italiane inseguono sempre di più risparmi e promozioni: cinque italiani su sette hanno provato almeno una volta i discount nel primo trimestre del 2014 confermando una tendenza cresciuta con la recessione e consolidatasi nel 2013. Secondo Unimpresa, infatti, il bonus da 80 euro è una tantum che non aiuta la ripresa. Piuttosto servirebbero interventi strutturali. "La recessione ha ormai radicalmente alterato le abitudini al supermercato

538em;">- interviene l’associazione - il 71,5% degli italiani fa economia e così rispetto al primo trimestre dello scorso anno sono più che raddoppiati, tra gennaio e marzo, gli acquisti di offerte speciali".

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