La Cina punisce la Nissan, multa per i prezzi minimi fissi

L'Antitrust cinese accusa la casa automobilistica francese: "Viola le leggi del libero mercato"

La Cina punisce la Nissan, multa per i prezzi minimi fissi

Bandiera cinese

Ammonta a oltre 19 milioni di dollari (123 milioni di yuan) la multa che l'istituto cinese per la regolamentazione del mercato ha comminato alla Nissan.

Il colosso dell'automobile francese, presente in Cina grazie ad una joint venture con il produttore locale Dongfeng, è accusato di aver fissato prezzi minimi per le auto e i ricambi.

La pratica è molto diffusa in alcuni Paesi, ma ha uno status giuridico controverso. Per lungo tempo la fissazione dei prezzi minimi è stata dichiarata fuori legge come anti-competitiva negli Stati Uniti e nell'Unione europea, ma entrambi i mercati hanno rivisto la legislazione negli ultimi dieci anni.

Le autorità di regolamentazione cinesi, invece, considerano ancora l'imposizione di un prezzo minimo per i distributori come una violazione dei principi del libero mercato.

L'Antitrust di Pechino già ad aprile aveva multato anche la casa automobilistica

Mercedes-Benz per 350 milioni di yuan (56 milioni di dollari) per lo stesso motivo, mentre in passato la joint venture Volkswagen-Faw si era ritrovata a pagare 40 milioni di dollari per la fissazione dei prezzi delle Audi.

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