Norges Bank ricca con Nvidia punta anche sui titoli italiani

L'utile balza a 138 miliardi. Sono 131 le azioni quotate in Borsa nel portafoglio. Ci sono EssiLux, Intesa ed Enel

Norges Bank ricca con Nvidia punta anche sui titoli italiani
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Il fondo sovrano norvegese, il più grande al mondo, porta a casa profitti per 138 miliardi di dollari in sei mesi e annovera tanta Italia nel suo maxi-portafoglio d'investimento. Nei primi sei mesi dell'anno Norges Bank Investment Management, che vanta un patrimonio di circa 1.700 miliardi, ha riportato rendimenti pari a +8,6%, che diventano +12,5% se si guarda solo alla componente azionaria. Il merito principale è da ascrivere al traino dei tanti investimenti nel tech. «Il risultato è stato guidato principalmente dai titoli tecnologici, beneficiari dell'aumento della domanda di nuove soluzioni nell'intelligenza artificiale», ha rimarcato il ceo Nicolai Tangen che mantiene un'aspettativa positiva sull'andamento dei mercati azionari in vista dei prossimi anni anche se l'attuale forte incertezza geopolitica contribuisce ad aumentare i rischi a livello globale.

Apple, Microsoft e Nvidia - le tre società a maggior capitalizzazione di Wall Street - risultano tra i maggiori titoli detenuti dal fondo sovrano creato negli anni '90 dal paese nordico per investire i proventi in eccesso derivanti dal settore petrolifero e da quello del gas. Norges Bank IM ha comunicato di aver invece ridotto le quote detenute in Meta, Novo e Asml, che comunque rimangono nella top ten delle sue partecipazioni detenute.

Oltre alla tecnologia, che da sola pesa per oltre il 18% del portafoglio d'investimento del gigante norvegese, anche gli investimenti nei settori finanziario e sanitario hanno raccolto rendimenti elevati. Nota dolente sono stati invece i ritorni negativi del 17,7% del portafoglio di infrastrutture per le energie rinnovabili non quotate. Leggero segno meno per gli investimenti a reddito fisso, scesi dell'1%, così come il valore delle partecipazioni immobiliari non quotate. A livello geografico è dominio statunitense (49,9% degli asset), seguiti dall'Europa con il 27,8% del totale, mentre sulla Cina solo il 2,1 per cento.

L'Italia è ben presente nel radar del fondo sovrano norvegese. Complessivamente sono ben 131 le azioni italiane detenute, per oltre 11,6 miliardi di dollari, pari al 0,7% di tutti gli investimenti; a questi si aggiungono gli oltre 10 miliardi investiti in obbligazioni italiane e i circa 270 milioni nel real estate, per un totale di quasi 22 miliardi (1,3% del totale) destinati ad asset legati al Belpaese. Guardando alle singole realtà di Piazza Affari, la partecipazione più consistente in termini percentuali è quella detenuta in Bper Banca (4,46%). In generale risulta ampio lo spazio riservato a tutti i principali istituti di credito tricolori: il 3,11% di Banca Mps, il 2,49% di Unicredit, il 2,36% di Banco Bpm, l'1,48% di Banca Popolare Sondrio e l'1,27% di Intesa Sanpaolo.

In termini di valore assoluto la partecipazione maggiore detenuta dal fondo sovrano norvegese è quella nell'italo-francese EssilorLuxottica (1,56 miliardi), seguita a poca distanza da Unicredit (1,5 miliardi); terzo gradino del podio per Enel, la cui

quota quota detenuta dell'1,64% corrisponde a 1,16 miliardi. Del gotha delle società italiane non manca praticamente nessuno: Eni (1,6%), Ferrari (0,76%), Assicurazioni Generali (1,31%), Stellantis (1,28%) e Tim (1,56%).

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