Ora Biden punta al 67% di auto elettriche

Nuovo piano per ridurre le emissioni. Ma tra i produttori sale la protesta

Ora Biden punta al 67% di auto elettriche

Joe Biden mette il turbo ai veicoli elettrici e alla lotta contro il climate change, tra il plauso degli ambientalisti e i timori delle case automobilistiche, fatta eccezione per il pioniere della green car Elon Musk. L'Epa, l'agenzia federale per la protezione ambientale che era stata ridimensionata da Donald Trump, ha proposto due nuove regole sulle emissioni degli scarichi che puntano a traguardi impensabili sino a poco tempo fa: entro il 2032 dovrà essere elettrico il 67% delle nuove auto passeggeri, il 46% degli autocarri di media portata, il 25% di quelli pesanti e il 50% dei bus.

Se saranno approvate l'anno prossimo, come previsto, saranno le norme più aggressive nella storia dell'industria automobilistica americana e consentiranno al presidente di rispettare i suoi impegni sul clima. Basta considerare che lo scorso anno erano elettriche solo il 5,8% delle nuove vetture vendute nel Paese e meno del 2% dei nuovi camion pesanti. L'agenzia per la tutela dell'ambiente non può imporre alle case automobilistiche di vendere un certo numero di veicoli elettrici. Ma in base al Clean Air Act, Epa può limitare l'inquinamento generato dal numero totale di auto vendute da ciascun produttore. E l'agenzia può fissare tale limite in modo così severo che l'unico modo in cui i produttori possono rispettarlo è vendere una certa percentuale di veicoli a zero emissioni.

Biden aveva già firmato nel 2021 un ordine esecutivo per garantire che il 50% di tutte le nuove auto fosse elettrico entro il 2030. Le norme proposte dall'Epa vanno oltre e gli permetteranno di centrare l'obiettivo di tagliare del 50% le emissioni entro il 2030, rispettando le promesse elettorali: un impegno da vantare nell'attesa ricandidatura alla Casa Bianca. Le nuove norme eliminerebbero l'equivalente delle emissioni di CO2 generate in due anni da tutti i settori dell'economia Usa.

L'annunciata stretta però ha suscitato preoccupazioni nel settore automobilistico, tanto che la conferenza stampa dell'Epa è stata spostata da Detroit, la capitale dell'auto, a Washington.

Nonostante i forti investimenti nei veicoli elettrici, si teme che la transizione vada troppo oltre, troppo in fretta e possa causare una perdita di profitti e posti di lavoro: per assemblare un'auto elettrica serve meno della metà degli operai. Non sono quindi escluse sfide legali e politiche.

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