Pechino scambia "Ma" e Alibaba precipita

Arrestato un uomo quasi omonimo del fondatore della Amazon cinese

Pechino scambia "Ma" e Alibaba precipita

Giovanni Trapattoni, filosofo prestato al mondo del pallone, era solito mettere in guardia contro le imprudenze con una frase proverbiale: Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco. Nel suo pur lungo peregrinare, El Giuanìn non è mai stato in Cina. Peccato, perché avrebbe esportato anche lì il suo caveat condito di saggezza popolare, declinando in mandarino il suo motto con un mai dire Ma. Così, forse, oggi non saremmo qui a parlare di una topica clamorosa, frutto di leggerezza e di quel diabolico tranello che possono essere gli ideogrammi. Anche per i sudditi dell'ex Impero Celeste.

Capita infatti che l'emittente statale Cctv dia la notizia dell'arresto di un tizio di nome Ma. I mercati fanno un ragionamento basico che più basico non si può: per il sol fatto che se ne occupi uno dei principali megafoni del regime di Pechino, l'arrestato non può essere che Jack Ma (in foto), il patron miliardario di Alibaba. Per la Borsa di Hong Kong è il certificato di morte (finanziaria) del rivale in salsa orientale di Jeff Bezos. Un uomo finito, il vecchio Ma. Al pari dei titoli della sua creatura, protagonisti di una storica imbarcata: in una manciata di minuti s'inabissano di quasi il 10%. Sulla pira finiscono 26 miliardi di dollari di capitalizzazione prima dell'arrivo di uno stentoreo contrordine, compagni da parte della polizia di Hangzhou. Che ammette: il nome dell'accusato, un impiegato nella ricerca e sviluppo di un'azienda IT accusato di incitamento alla sovversione, era scritto con tre caratteri cinesi e non con due come quello del vero Jack Ma. Subito riabilitato, anche se solo parzialmente, sotto il profilo borsistico (-1,7% in chiusura il big dell'e-commerce). Jack Ma resta, tuttavia, un nervo scoperto per i mercati.

Fin da quando, era la fine del 2020, il creatore di Alibaba aveva puntato l'indice contro le autorità di regolamentazione cinesi, accusandole di reprimere l'innovazione e, peggio ancora, bollando le norme che disciplinano le banche come «regole per un club di anziani». Da allora, era caduto in disgrazia. Niente Ipo da 35 miliardi di dollari per Ant Group, la fintech del gruppo di e-commerce; dimissioni dal cda di Alibaba; fine delle apparizioni in pubblico. E titoli crollati del 50%.

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