In pensione con "Quota 99". E un anno per ogni figlio

Il cantiere previdenziale è aperto. Spunta la proposta di un sistema d'uscita a 64 anni con 35 di contributi.

In pensione con "Quota 99". E un anno per ogni figlio

Il panorama delle pensioni potrebbe cambiare molto rapidamente. Il 2020 è l'anno decisivo per capire in che modo e su quali binari correrà il treno previdenziale dopo l'uscita di scena di Quota 100 prevista per fine 2021. In queste ore si decide il futuro di milioni di lavoratori che proveranno a sfuggire alle trappole insidiose della riforma Fornero. I sindacati, l'Inps e il governo dopo aver deciso di non prorogare la riforma voluta fortemente da Matteo Salvini, provano a studiare un nuovo piano per aprire le porte dell'uscita anticipata. E sul campo, dopo l'ipotesi quota 102 (38 anni di contributi e 64 anni di età), entra anche Quota 99. Un sistema che potrebbe spalancare le porte della pensione con 35 anni di contributi e 64 anni di età. La proposta di questo nuovo sistema arriva dal sottosegretario al Lavoro, Francesca Puglisi del Pd. Il piano prevede un sistema puro senza tagli sull'assegno: "Uscire a 64 anni e 35 di contributi, senza penalizzazioni. Un anno di contributi in più alle madri per ogni figlio. E ai giovani una pensione di garanzia fino a 750 euro al mese, a integrazione dei contributi versati, a patto che abbiano almeno 20 anni di contributi", ha spiegato in un'intervista a Repubblica. Ma nel nuovo piano previdenziale c'è anche una proposta (importante) avanzata da Forza Italia. Infatti il sottosegretario Puglisi ha avanzato l'ipotesi di uno "sconto" pensionistico per le mamme che corrisponderebbe ad un anno di anticipo per ogni figlio. Un'idea che come ha sottolineato Mara Carfagna è stata fatta più volte dagli azzurri: "Se le dichiarazioni del sottosegretario al Lavoro Francesca Puglisi fossero confermate, il governo starebbe immaginando di fare propria la proposta che abbiamo avanzato con 'Voce libera' e che abbiamo chiamato 'Quota Mamma': uno sconto pensionistico di un anno a ogni donna per ogni figlio avuto. È una misura che abbiamo presentato più volte, attualmente anche come emendamento al Milleproroghe: sta lì, a disposizione, se la maggioranza decidesse di votarla insieme a noi, ne saremmo ben lieti. Non siamo gelosi se le buone misure a vantaggio dei cittadini diventano di tutti, ma se alle parole del sottosegretario non dovessero seguire i fatti, allora denunceremmo l’ennesima inutile prova di propaganda fine a se stessa".

Il dibattito delle pensioni è molto delicato e di fatto chiama in causa anche i sindacati che hanno alzato la posta col governo chiedendo un nuovo sistema che prevede l'uscita a 64 anni con almeno 20 anni di contributi. Il conto di questa riforma "dettata dalla Cgil" costerebbe 20 miliardi di euro. Un conto salato che ha già ricevuto lo stop e le critiche da diversi esponenti della maggioranza. Ma i colpi di scena su questo fronte sono sempre dietro l'angolo e di fatto lo scenario potrebbe cambiare anche in modo rapido.

Sullo sfondo resta sempre l'ipotesi di quota 102 con una uscita anticipata a 64 anni e 32 anni di contributi con un calcolo basato interamente sul contributivo. Proposta questa che è stata avanzata dal presidente dell'Inps, Pasquale Tridico. Il calcolo sugli assegni però porterebbe forti penalizzazioni con un taglio che potrebbe ammontare anche fino al 18 per cento. (Clicca qui e scopri tutti i calcoli)

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