L'internazionalizzazione di Mfe-MediaforEurope fa bene ai conti del gruppo che chiude con un utile in rialzo del 3% a 87,1 milioni, costi e indebitamento in calo, nonché buone prospettive nei mercati in cui insiste: Italia, Spagna e Germania. L'ex Mediaset ha alzato ieri il velo sui numeri del primo semestre dell'anno, caratterizzati da una raccolta pubblicitaria sostanzialmente stabile, un dato positivo rispetto ad altri mercati in perdita. Questo, e un attento controllo dei costi (scesi del 2,2% a 1,24 miliardi), hanno generato un set di numeri positivi: un ebit in crescita del 7,9% a 120,9 milioni, un utile che si attesta a 87,1 milioni (+3%) e ricavi per 1,36 miliardi, in lieve calo (-1,3%). L'indebitamento finanziario netto, inoltre, si è ridotto nel semestre da 873,3 a 807,6 milioni.
Nel dettaglio i ricavi pubblicitari lordi sono scesi da 1,36 a 1,34 miliardi, ma si tratta "di un calo decisamente inferiore a quello segnato da numerosi broadcaster europei", con quelli dell'Italia, scesi da 976,4 a 970,4 milioni, che tengono meglio di quelli spagnoli, contrattisi da 415,2 a 397 milioni. Una fotografia che avvalora il progetto di quella Tv commerciale Paneuropea voluto da Silvio Berlusconi e ora nei piani di sviluppo e diversificazione del secondogenito e ad di Mfe, Pier Silvio Berlusconi.
Guardando ai singoli mercati, in Italia i ricavi netti consolidati sono rimasti stabili a 972,8 milioni, come i ricavi pubblicitari lordi sui mezzi gestiti dal gruppo (canali televisivi free, emittenti radiofoniche di proprietà, siti web) hanno raggiunto 970,4 milioni.
Il risultato operativo (ebit) è volato a 39 milioni dai 17,1 milioni del 2022. Quanto agli ascolti, Mediaset ha rafforzato la leadership d'ascolto sul target commerciale nelle 24 ore (41%) con un vantaggio che raggiunge gli 8,8 punti percentuali sulla concorrenza del servizio pubblico.
In Spagna, i ricavi netti consolidati sono stati di 397 milioni, in calo dai 415,2 milioni del 2022, mentre i ricavi pubblicitari lordi, in un contesto di mercato ancora piuttosto difficile, si sono attestati a 373,2 milioni rispetto ai 385,8 milioni dello scorso esercizio.
Quanto alla Germania, sull'andamento di ProSieben (controllata al 28,87%) "non sappiamo niente più di voi, non abbiamo alcun inside. Aspettiamo la conference call, quando il gruppo tedesco partecipato da Mfe pubblicherà la semestrale, ha detto il cfo di Mfe Marco Giordani.
"Il mercato pubblicitario in Germania sta affrontando tempi piuttosto difficili, abbiamo sentito che giugno è stato migliore, ma luglio è stato ancora difficile, ma su ProSieben - ha ribadito - non abbiamo alcun inside".Quanto al 2023, "confermiamo la guidance per l'intero anno" ha aggiunto Giordano. Le previsioni sono di consolidare su base annua un risultato operativo, un risultato netto e una generazione di cassa positivi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.