Il Pil salirà, la disoccupazione pure. È questa la foto scatatta all'Italia dalla Commissione Ue che ha rilasciato un rapporto sulle stime di crescita nel 2015. Per quanto riguarda il Pil è prevista una crescita dello 0,6% nel 2015. L'anno in corso sarà trainato dall’export, ma la domanda interna aumenta solo in modo "modesto". ,Ma dover preoccupare di più sono le stime sulla disoccupazione che vengono date in rialzo. La disoccupazione aumenterà al 12,8% nel 2015. Secondo le nuove stime però, dovrebbe scendere a 12,6% nel 2016.
Se invece si guarda all'Eurozona gli economisti della Commissione prevedono una ripresa lenta: l’Ue fatica a lasciarsi indietro la crisi, perché bloccata da risanamento non finito, ritardo nelle riforme e trend deboli da lungo tempo: per questi motivi per il 2015 la previsione è di una crescita "moderata" nella zona euro (+1,3%) e nella Ue (1,7%), mentre dovrebbe accelerare nel 2016 rispettivamente a 1,9% e 2,1%.
Lo spettro della deflazione resta ancora ad agitare l'economia. L’inflazione resta ancora un miraggio. Dopo un 2014 con inflazione molto bassa, al +0,2%, l’Italia passerà il 2015 in deflazione, con l’indice dei prezzi in calo dello 0,3%. Nel 2016 tornerà invece l’inflazione, che dovrebbe arrivare al +1,5%. Rispetto alle stime pubblicate a novembre, la Commissione ha rivisto al ribasso i propri dati: nel 2015 l’inflazione era stimata allo 0,5% e al 2% nel 2016.
Secondo i calcoli della Commissione, il rapporto deficit/Pil dell’Italia nel 2014 si è attestato al 3,0% e scenderà al 2,6% nel 2015 e al 2,0% nel 2016. L’esecutivo Ue ha migliorato le proprie stime sull’Italia rispetto alle previsioni pubblicate lo scorso novembre: per l’anno in corso il deficit era indicato al 2,7% e per il prossimo al 2,2%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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