Il sistema che sorregge l’Rc auto è regolato dal bonus-malus, un meccanismo che premia i guidatori che non ricorrono all’assicurazione e che prevede 18 classi di merito. I guidatori più virtuosi sono inseriti nella classe 1, che coincide con il premio più basso e, poi a salire, fino alla classe numero 18 alla quale corrisponde il premio più elevato.
In caso di sinistro stradale vale quindi la pena comprendere se è meglio saldare di tasca propria il danno causato oppure fare intervenire l’assicurazione e perdere la classe di merito, con conseguente aumento del premio assicurativo.
Quando conviene risarcire
Nell’impossibilità di elencare numeri, si può ragionare sulle percentuali. Il sito segugio.it che, tra gli altri, scandaglia il mercato delle assicurazioni, ha calcolato come il passaggio dalla prima alla terza classe può rappresentare un aumento del premio fino al 100%. Il resto è tutto calcolo: se il danno cagionato è inferiore al raddoppio del premio, allora vale la pena mettere mano al portafoglio.
Va anche considerato che la classe di merito, introdotta per premiare la guida responsabile, viene aggiornata ogni 10 mesi per attualizzare l’attestato di rischio prima della scadenza della polizza. Poiché in caso di sinistro si fa un salto di due classi di merito (chi era nella prima classe si ritroverà nella terza, chi era nella seconda classe finirà nella quarta e così via) saranno necessari due anni per recuperare la classe persa.
Può sembrare un calcolo lineare con pochi addendi: occorre tenere conto dell’entità del danno cagionato, dell’aumento del premio e del tempo necessario per riguadagnare la classe di merito persa in seguito al sinistro. A questi pochi dati però si aggiunge il progressivo calare dei premi assicurativi.
I premi assicurativi
Sono tutt’altro che universali, come fa notare secondo i dati dell’Ivass, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni.
Durante il secondo semestre del 2022 i premi delle Rc auto sono calati leggermente, portando il costo medio di una copertura Rc a 353 euro (-2,1% rispetto al 2021). Un calo ormai strutturale, considerando che dal 2014 a oggi i premi sono diminuiti in media del 27,7%.
Una diminuzione che però riguarda il valore medio sul territorio perché, ricorda l’Ivass, il differenziale dei premi tra le province di Aosta e di Napoli è di 250 euro. Anche in questo caso un divario che tende a diminuire (-11,4% su base annua e -47,9% dal 2014 a oggi) ma che tiene ancora banco nel creare variazioni consistenti dei premi assicurativi tra le diverse aree del Paese.
Allo stesso modo i dati esaminati dall’Ivass lasciano trapelare qualcosa sulla prudenza degli italiani al volante: a fronte di un premio nazionale medio di 353
euro, il 50% degli assicurati paga meno di 316 euro l’anno mentre soltanto il 10% ha un premio inferiore ai 186 euro. In linea di principio, quindi, è meglio liquidare i danni di lieve entità senza ricorrere all’Rc auto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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