Rcs si ricompra la sede del "Corriere"

Pace fatta con Blackstone, esborso da 70 milioni. Cairo: "Dispiaciuto per disagio"

Rcs si ricompra la sede del "Corriere"

Urbano Cairo chiude la vicenda Blackstone con un accordo che riporta la sede storica del Corriere della Sera di via Solferino dentro al perimetro di Rcs. L'operazione costerà 60 milioni, il doppio di quanto l'immobile fu valutato nel 2013 quando fu ceduto al fondo Usa, ma in linea con i valori attuali di mercato. L'intero complesso venne venduto per 120 milioni, ma 5 anni dopo Blackstone trovò un acquirente, Gruppo Allianz, per 250. Per questo Cairo, diventato padrone della Rizzoli nel 2016, aprì il lungo contenzioso, accusando il fondo Usa di aver approfittato delle difficoltà finanziarie di Rcs per prendersi l'immobile a due lire. Lite conclusa ieri con un accordo tombale.

Intesa dietro alla quale è comparso a sorpresa il numero uno del gruppo Risanamento: «Ringraziamo il dott. Claudio Calabi per il suo contributo al raggiungimento di questo accordo», ha detto Cairo nel comunicato di ieri. E questa è la parte inedita, ricostruita dal Giornale: nel dicembre scorso un uomo di Blackstone, vicino al suo gran capo Stephen A. Schwarzman e che ben conosceva Calabi per aver partecipato a un'operazione immobiliare di Risanamento in Francia nel 2014, propone al manager italiano di sondare Cairo. Parte la trattativa segreta, che si sviluppa con tre successivi incontri, tutti a Parigi, tra un emissario di Schwarzman e Calabi, fino all'intesa finale, senza che lo stesso Schwarzman e Cairo si siano mai incontrati personalmente. E di sicuro una parte rilevante dell'intesa sta nel passaggio in cui Cairo ha ieri dichiarato che «Rcs dà atto che Blackstone o Kryalos non hanno posto in essere alcuna scorrettezza e si rammarica per il disagio causato dalla controversia». Di fatto sono le scuse che Blackstone voleva, avendo sempre ritenuto oltraggiosa l'accusa di essersi comportato alla stregua di usurai. Accusa che aveva portato il fondo a chiedere 600 milioni di dollari di danni a Cairo e Rcs.

Da un punto di vista finanziario, il fondo Usa puó vantare di aver rivenduto l'immobile che rappresentava il 25% dell'intera operazione (30 milioni su 120) a un valore che da solo vale oggi il 50%; avendone inoltre incassati 18 di affitto in 9 anni e con il rimborso delle spese legali (ben 10 milioni). Ma anche Cairo puó brindare: ha pagato la sede del Corriere il doppio, ma era quello che - a ben guardare - ha sempre sostenuto lui stesso; inoltre la sede torna ora al Corriere e negli asset Rcs senza più canoni; e infine il presidente e ad della Rizzoli si libera per sempre del peso della causa Usa da 600 milioni, nell'interesse suo e della società. Non a caso, ieri, in Piazza Affari il titolo Rcs ha chiuso la seduta in rialzo del 15 per cento.

La controversia era iniziata nel luglio 2018 con la richiesta di Rcs di invalidare la vendita. Nel novembre era stato instaurato un arbitrato a Milano e avviate da Blackstone le azioni legali a New York.

Nel 2020 e 2021, i lodi emessi dal Tribunale Arbitrale hanno riconosciuto la validità della vendita ed escluso l'ipotesi di usura. Per fine luglio era atteso il verdetto della Corte di New York sulla giurisdizione della causa civile.

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