Almeno 500 euro secondo il Codacons, fino a 700 per Enea (l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile). È il costo sulle tasche delle famiglie italiane del rincaro delle bollette nell'ultimo trimestre del 2021, annunciato qualche giorno fa dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, cui si aggiunge l'aumento del prezzo dei carburanti.
Il 1° ottobre l'autorità dell'energia Arera aggiornerà come ogni tre mesi le tariffe di corrente elettrica e gas, avvicinandole ai costi di produzione e ai mercati internazionali. Già a luglio c'erano state le prime impennate, che il governo aveva cercato di tamponare con l'istituzione di un fondo di 1,2 miliardi di euro. Le crescite di cui si parla sono verticali: +20% per l'elettricità, +30% per il gas. In cifre, queste percentuali equivalgono al + 110 euro per la prima, +281 per il secondo. In totale, un costo annuo di centinaia di euro per la famiglia tipo italiana. Secondo il Codacons, gli aumenti graveranno maggiormente sui nuclei numerosi e su quelli a basso reddito. Le conseguenze, sempre secondo l'associazione per la tutela dei consumatori, non si limiterebbero solo alle bollette di luce e gas: un tale rincaro produrrebbe un incremento dei costi per industrie aziende, da cui deriverebbe un aumento generalizzato dei prezzi al dettaglio.
Ma il Codacons non si limita a valutare il salasso energetico. Anche il prezzo dei carburanti è in salita da mesi. La benzina costa il 15,3% in più rispetto a inizio anno, il prezzo del gasolio è cresciuto del 14,5%. Su base annua - sostiene l'associazione - una famiglia media dovrebbe mettere in conto una maggiore spesa per i rifornimenti di carburante pari a 324 euro annui, 11,8 euro a pieno. Come già a inizio estate, l'esecutivo sta valutando un nuovo intervento per limitare l'impatto degli aumenti dei costi energetici. Una soluzione potrebbe essere costituita dal rifinanziamento del fondo istituito tre mesi fa, che permette di abbassare la cifra finale della bolletta. Oppure, suggerisce la stessa Arera, si potrebbe decidere di ridurre le voci di costi aggiuntivi inserite nelle cedole di luce e gas.
Richieste per evitare i rincari sono arrivati da entrambi gli schieramenti politici. Matteo Salvini, segretario della Lega, è intevenuto sull'argomento durante una visita elettorale a Milano: "Non è possibile aspettare che le bollette della luce e del gas aumentino del 40%. Quindi ho chiesto fortemente a nome della Lega al governo e al presidente Draghi in primis interventi per tagliare la parte di tasse che appesantisce le bollette e che questo aumento arrivi a zero". Il dem Antonio Misiani scrive invece su Facebook: "Il caro bollette è una mazzata per le famiglie e le imprese e rischia di compromettere la ripresa. Come PD chiediamo al governo di stanziare le risorse necessarie per tutelare i consumatori dagli aumenti. L'impennata senza precedenti delle bollette energetiche conferma la necessità di rafforzare gli strumenti per rendere socialmente sostenibile la transizione ecologica", mentre per i 5stelle si è espressa Tiziana Beghin, capodelegazione dei grillini al Parlamento europeo: "Il caro bollette è il nemico numero uno per imprese e famiglie e va contrastato accelerando la transizione ambientale che prevede il solo utilizzo delle fonti rinnovabili. Come dichiarato dal vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, questi aumenti record per i 4/5 sono imputabili alle dinamiche di mercato del gas e delle fonti fossili, mentre il prezzo delle energie rinnovabili è stabile".
Sulla vicenda interviene anche Enrico Letta, segretario del Pd: "Questo aumento delle bollette è assolutamente eccessivo - scerive su Twitter - qualunque siano le ragioni globali che lo provocano. Ci vuole un intervento del governo per ridurre una tantum gli oneri di sistema e così limitare un impatto che è una gelata sui consumi delle famiglie e sulla ripresa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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