Il rischio è l'anno zero della fiducia

Fondi immobiliari, botta per i risparmiatori

Il rischio è l'anno zero della fiducia

Come se non bastassero le banche, anche i fondi immobiliari collocati nelle Poste cominciano ad essere veri tranelli per i poveri risparmiatori italiani: il signor Rossi, a questo punto, non sa davvero dove potere mettere il proprio gruzzoletto sempre più magro. Il nuovo anno comincia subito male con la notizia che gli 850 milioni di euro raccolti in 340mila quote, tra il 2002 e il 2005, soprattutto negli uffici postali ai tempi della gestione di Massimo Sarmi, si sono evaporati come neve al sole. Un grido d'allarme che è diventato assordante quando uno di questi fondi, l'Invest Real Security, ha chiuso i battenti proprio a San Silvestro. Ai sottoscrittori resteranno solo le briciole: di fronte A un prezzo iniziale di 2.500 euro per quota, secondo i primi calcoli, potrà essere rimborsato neppure un quinto del valore iniziale. Speriamo solo che, a differenza di molti istituti bancari, le Poste siano in grado di intervenire e di colmare gran parte del buco non tradendo così i suoi fedeli risparmiatori.

Come è stato possibile tutto questo? I prospetti informativi avevano specificato, anche in questo caso, di investimenti ad alto rischio ma il giusto messaggio non è arrivato a destinazione: spesso e volentieri, si tratta di piccoli correntisti e non certo di speculatori. Mio nonno, che era direttore di un ufficio postale, diceva sempre che bisognava appoggiarsi alle Poste per garantire un risparmio sicuro, ma oggi, evidentemente, non è più così e il problema della collocazione del risparmio di tante famiglie diventa un macigno che riguarda un po' tutti, a cominciare dagli addetti ai lavori. Come è davvero la formazione professionale degli impiegati agli sportelli? C'è un problema di deontologia professionale nel fornire ai clienti le informazioni giuste che si sta allargando sempre più. I casi si stanno, infatti, purtroppo, moltiplicando e se, dopo le banche, non possiamo più fidarci neppure delle Poste, rischiamo di essere davvero all'anno zero del risparmio. Basta poco per essere aggirati sia pure in buona fede: anche al sottoscritto capitò, qualche tempo fa, di vedersi rifilare obbligazioni subordinate. Fortunatamente riuscii a vendere, senza troppi danni, prima che fosse troppo tardi.

Il problema si fa davvero serio e, questa volta, ha ragione il deputato pd, Anzaldi, a chiedere un'audizione urgente in Parlamento dei vertici delle Poste e della Consob. Le maglie dei controlli sono troppe larghe e ora sono necessarie adeguate contromisure.

Il governo Renzi, nell' ultimo anno, si era specializzato nel salvataggio di banche che hanno mandato in fumo i risparmi di tanti italiani: vorremmo che, adesso, il governo Gentiloni facesse interventi «ex ante», cioè cercasse di addentrarsi preventivamente nella giungla dei collocamenti di titoli obbligazionari o altro. La crisi ha polverizzato i nostri risparmi, il resto lo fa la speculazione.

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