L'era di Stefano Cao a Saipem si chiude con il segno meno. Il primo trimestre del gruppo di San Donato ha deluso il mercato con numeri negativi trascinando al ribasso il titolo che, dopo essere arrivato a perdere il 9%, ha archiviato la seduta in calo del 5,06% a 2,04 euro. Quella che erediterà a breve il nuovo ad Francesco Caio è una società che, tra gennaio e marzo, ha perso il 25,5% dei ricavi, scesi a 1,61 miliardi, per un mol di 73 milioni (-69,6%) e una perdita netta di 120 milioni. Un quadro di numeri negativi a cui si è aggiunta una grana in Mozambico. Lo stop dei francesi di Total, causato dagli attacchi terroristici, ha un impatto sul 2021 che Saipem non è «nelle condizioni di valutare» e conseguentemente non può «confermare o aggiornare» la guidance. Il Mozambico valeva 4 miliardi nel portafoglio ordini a fine marzo.
«È stato un fulmine a ciel sereno in epoca di pandemia», ha detto Cao ricordando però che, dall'Arabia Saudita «è arrivata l'estensione di 3 anni, più ulteriori 3 opzionali, dell'accordo quadro di lungo termine con Saudi Aramco per le attività convenzionali di ingegneria e costruzione offshore connesse ai piani di ulteriore sviluppo di giacimenti«. Qui Saipem si è aggiudicata, inoltre, 4 ordini di lavoro per un importo complessivo di circa 450 milioni di dollari (372,76 milioni di euro), che entreranno in portafoglio nel secondo trimestre.
Un quadro grazie al quale l'ad Stefano Cao, in uscita dopo due mandati, si è detto «relativamente ottimista». Il 2021 sarà un anno di transizione, ha spiegato, e la ripresa sarà graduale «non prima della seconda metà dell'anno», dopo un primo trimestre che ha ancora scontato gli effetti della pandemia. «Ci sono stati alcuni ritardi nelle commesse ma nessuna cancellazione degli ordini», ha assicurato sottolineando che Saipem ha un portafoglio «ben diversificato, con nuovi ordini per il 98% slegati dal petrolio».
Conti alla mano, i nuovi ordini ammontano a 1,59 miliardi (+73,8%), con un portafoglio complessivo di 25,13 miliardi, che si conferma su livelli record, includendo le società non consolidate. È salito nel contempo l'indebitamento finanziario netto da 1,22 a circa 1,45 miliardi.
Per il futuro, il gruppo vede «opportunità
commerciali anche nei settori green e delle infrastrutture per la mobilità sostenibile» con un totale di 20 miliardi di euro in arrivo dalle commesse in portafoglio, a cui si aggiungono gli interventi proposti per il Pnrr.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.