L'aumento per gli statali? Si è trasformato in un vero e proprio bluff. Infatti dietro la mancia pre-elettorale voluta dal governo con lo sblocco del rinnovo contratti dopo otto anni di stallo di fatto è diventato una sorta di boomerang. Lo stipendio infatti lievietrà in questi mesi per poi subire una riduzione a partire dall'1 gennaio 2019. Un vero e proprio effetto elastico che rischia di annullare il beneficio dell'aumento. Come riporta il Sole 24Ore, di fatto a creare questo anadmento altalenante della retribuzione per due milioni di impiegati pubblici è il meccanismo della perequazione. Infatti nella retribuzione è stato inserita una quota per sostenere i redditi più bassi.
Ma questa sorta di bonus è di fatto temporaneo. La conseguenza è presto detta: i dipendenti della sanità e delle Regioni perderanno almeno 20 euro al mese sullo stipendio a partire dal prossimo gennaio. Di fatto questi aumenti per gli statali erano stati concepiti con un meccanismo che andava a premiare chi guadagnava meno. Poi per pressioni sindacali si è passati ad una quota del 3,4 per cento per tutte le fasce retributive. E così per chi guadagna menoè stato istituito un elemnto perequativo che avvicina la cifra dell'aumento a 85 euro.
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