Il maxipiano per le infrastrutture da 1.200 miliardi di dollari (1.000 miliardi di euro, il 33% in più del recovery Plan) del presidente Usa, Joe Biden, ha superato lo scoglio del Senato, dove l'opposizione repubblicana è più forte, grazie a un accordo bipartisan. Ora, però, dovrà affrontare i marosi del Congresso dove il «fuoco amico» della speaker Nancy Pelosi è non meno pericoloso. L'esponente dem ha infatti subordinato il via libera alla discussione alla manovra di bilancio da 3.500 miliardi del leader democratico Chuck Schumer per rafforzare le misure anti-povertà, per la sanità, l'educazione e il contrasto al cambiamento climatico. In costanza di debito pubblico la legge si finanzierà con l'aumento della pressione fiscale sulle corporation e sui redditi più elevati, intervenendo proprio sulla revisione delle aliquote voluta dal precedente inquilino della Casa Bianca. Si preannuncia, dunque, un altro confronto molto aspro.
In ogni caso, Wall Street ha salutato favorevolmente la notizia con il Dow Jones a +0,5% a meno di un'ora dalla chiusura e con l'S&P500 in rialzo dello 0,14. Flette il Nasdaq (-0,44%). Bene i titoli bancari con Goldman Sachs, Wells Fargo e Bank of America che si sono apprezzate del 2% circa.
Sebbene di entità ridotta rispetto ai programmi iniziali (2.300 miliardi di dollari), il piano infrastrutture di Biden è indicativo della volontà dell'inquilino della Casa Bianca di non andare allo scontro con il Gop (19 repubblicani hanno votato con i dem trasgredendo le indicazioni di Donald Trump) e di «marginalizzare» gli elementi più estremisti di entrambi gli schieramenti . Tant'è vero che al Congresso i radicali di sinistra sicuramente obietteranno sul taglio delle risorse destinate a progetti per l'energia pulita, trasporti e manutenzione degli oleodotti.
Il piano, nella fattispecie, prevede investimenti per 65 miliardi di dollari per espandere la banda larga consentendo l'accesso ai 30 milioni di americani che vivono nelle «aree bianche». Ben 110 miliardi andranno alla rete stradale e autostradale. L'amministrazione federale ha deciso di stanziare 40 miliardi per la ristrutturazione delle reti viarie e 16 miliardi per la realizzazione di maxi-progetti.
Altri 39 miliardi saranno dedicati al trasporto pubblico, mentre ad Amtrak, il principale operatore ferroviario, saranno destinati 66 miliardi di dollari sia per l'alta velocità che per il potenziamento dei servizi. A porti (17 miliardi) e aeroporti (25 miliardi) andranno invece 42 miliardi di dollari. Allo sviluppo dell'auto elettrica saranno devoluti 7 miliardi. Prevista la creazione di 500mila stazioni di ricarica.
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