Attenti al Superbonus 110% con sanatoria e abusi edilizi

Novità sul Superbonus 110% sono state annunciate dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, nel corso del question time al Senato. Ecco come sanare abusi edilizi e ottenere l'agevolazione

Attenti al Superbonus 110% con sanatoria e abusi edilizi

Causa adempimenti burocratici che ne allungano l’iter stenta a decollare il Superbonus 110%, la misura per sostenere il settore dell’edilizia approvata lo scorso anno con il decreto Rilancio. Sono sempre più le voci che invitano il governo a mettere in atto una semplificazione delle procedure per ottenere il beneficio fiscale. Pare che finalmente un qualcosa si stia muovendo in questa direzione.

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, nel corso del question time al Senato ha annunciato che forse ci sarà una semplificazione e un'estensione del Superbonus 110% per la riqualificazione energetica degli edifici così da sveltirlo e renderlo più "efficace". Nel pacchetto dovrebbero essere inserite anche le sanatorie edilizie, in caso di difformità, necessarie per procedere con i lavori.

Per ottenere il superbonus c'è bisogno, infatti, di una certificazione di un tecnico incaricato che attesti l'assenza di irregolarità sull'immobile. Queste ultime sono, ad esempio, incongruenze tra le planimetrie depositate in Comune, il catasto e lo stato reale delle cose. In caso di antichi edifici, queste difformità possono esserci per l’approssimazione con la quale si disegnavano e poi si depositavano le planimetrie prima della guerra. In tutti gli altri casi, invece, le difformità edilizie sono il frutto di interventi fatti successivamente senza autorizzazione. Potrebbe poi anche esserci il caso della cosiddetta "difformità originaria", quando cioè l’opera è stata realizzata fin dall’inizio senza l’autorizzazione della pubblica amministrazione o non rispettando il progetto depositato in Comune. In altre parole, si tratta di "abusi edilizi".

Per effettuare la verifica delle difformità il primo passo da compiere è acquisire tutte le pratiche con le eventuali varianti in corso d’opera o successive alla costruzione, in virtù delle quali è stata a suo tempo autorizzata la realizzazione dell’edificio. I documenti si richiedono in copia conforme all’Ufficio tecnico del Comune in cui si trova l’immobile. Stesso discorso per il Catasto dove si richiedono le planimetrie depositate che poi verranno confrontate con le autorizzazioni reperite in Comune.

Nel caso di piccole difformità, quelle entro il limite del 2% del progetto, basta una dichiarazione di un tecnico abilitato che certifichi che sono stati rispettati i limiti per la procedura semplificata. In questo caso non si deve procedere alla sanatoria: basta che il professionista produca una "certificazione sostitutiva di atto notorio" che certifichi che la discordanza rispetta il limite per accedere al Superbonus.

Se le difformità sono superiori al 2% bisogna, allora, avviare le pratiche per la sanatoria. La procedura non è complicata. È sufficientepresentare in Comune una richiesta, che preveda il pagamento di una sanzione calcolata sull’entità dell’abuso. In questo modo l’immobile verrà regolarizzato.

Esistono, però, casi in cui l'abuso deve essere abbattuto così da ripristinare la condizione originaria dell'immobile.

Possono accedere al superbonus anche coloro che hanno avviato l'iter per chiedere la sanatoria o il condono. In questo caso se la domanda verrà bocciata dovranno restituire l'agevolazione.

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