Nel 2001 Philip Morris dovette risarcire con 3 miliardi di dollari un uomo di 56 anni malato di cancro ai polmoni che fumava dall'età di 13 anni, rea di non averlo adeguatamente informato della pericolosità del fumo. Da quel momento messaggi di sventura corredano i pacchetti di sigarette segnalando la pericolosità del vizio fumogeno. Certo non tutti i fumatori sono uguali: ci sono anche arzilli novantenni che non rischiano il cancro pur avendo fumato tutta la vita. Ma per Philip Morris e gli altri giganti del tabacco la supersanzione suonò come un campanello d'allarme. E cominciarono così studi approfonditi per commercializzare prodotti alternativi alle sigarette.
Ora, vent'anni dopo, Philip Morris supera tutti puntando sull'acquisizione della britannica Vectura per 1,05 miliardi di sterline (1,44 miliardi di dollari). Vectura è un'azienda che non solo non produce sigarette, neppure elettroniche, ma si occupa di trattamenti per i disturbi respiratori con una tecnologia molto innovativa per la produzione di dispositivi per l'inalazione. La mossa della società britannica è dunque l'ultima frontiera per le grandi compagnie del tabacco decise a cambiare la loro immagine. Le sigarette infatti sono un prodotto che i sostenitori della salute e gli esperti dicono che continua a essere una delle principali cause di morti evitabili .
«La strategia Beyond Nicotine, annunciata a febbraio, esprime la chiara ambizione di valorizzare l'esperienza dell'azienda nell'inalazione e nell'aerosolizzazione anche in campi diversi, tra cui la somministrazione di farmaci per via respiratoria e il selfcare wellness, con l'obiettivo di raggiungere almeno 1 miliardo di dollari di ricavi netti entro il 2025 - ha detto Jacek Olczak, ceo di Philip Morris -. Il mercato delle terapie per via inalatoria è ampio e in rapida crescita, con un significativo potenziale di espansione in nuove aree di applicazione».
L'accordo è la seconda acquisizione di Philip Morris nella scorsa settimana, dopo aver acquisito il produttore danese di gomme alla nicotina Fertin Pharma per 812 milioni di dollari. La mossa, dicono gli analisti, fa parte di un cambiamento attentamente ponderato verso prodotti senza fumo. La società ritiene che investire in dispositivi che migliorano la vita delle persone che soffrono di problemi respiratori sia dunque la strategia vincente.
Altre major del tabacco, come British American Tobacco (BAT) e Altria, hanno obiettivi ambiziosi per far passare i clienti dal fumo a sigarette elettroniche meno dannose, cannabis e prodotti per il riscaldamento del tabacco con successi
comunque alterni. Mentre Winston Imperial, il produttore delle celebri Galoises, al contrario, ha ridimensionato le sue ambizioni con dispositivi svapo e prodotti alternativi a nicotina, continuando a puntare sulle sigarette.
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