Tim, le prime sinergie con Poste. Ma ora inizia la partita del risiko

Del Fante: "Operazione centrale". Parola alla Borsa

Tim, le prime sinergie con Poste. Ma ora inizia la partita del risiko
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Parola d'ordine consolidamento. Neanche il tempo di digerire la fine della decennale parentesi con l'ingombrante presenza di Vivendi nell'azionariato, che già si guarda a quali saranno i prossimi sviluppi. Il futuro è in parte tracciato. Infatti, appare quasi d'obbligo un nuovo round di risiko tra gli operatori tlc alle prese in Italia con margini di profitto troppo esigui per finanziare gli investimenti richiesti. L'ad di Tim, Pietro Labriola ha parlato di «malato terminale» riferendosi al settore, indicando come unica cura possibile il consolidamento. Meno drastico il ceo di Iliad, Thomas Reynaud, che caldeggia comunque una discesa da quattro a tre player. Proprio Iliad, quarto operatore mobile in Italia, è l'indiziata numero uno a convolare a nozze con Tim anche perché già nei mesi scorsi aveva sondato il terreno in tandem con il fondo Cvc. Adesso l'assetto azionario decisamente più semplice di Tim - con Poste unico interlocutore - potrebbe spianare la strada a un matrimonio con i francesi. La stessa Poste, che ha subito tolto dal campo l'ipotesi di un'ulteriore ascesa nel capitale (che implicherebbe l'obbligo di lanciare un'Opa), ha fatto capire che intende ricoprire un ruolo di azionista industriale e tra gli obiettivi c'è proprio quello di promuovere il consolidamento del mercato delle tlc.

Oggi, intanto, ci sarà un primo responso del mercato dopo l'accordo che ha portato Poste a issarsi a ridosso del 25% di Tim. La cessione della quota è avvenuta a un prezzo di 0,2975 euro per azione, equivalente a uno sconto del 4,8% rispetto alla chiusura di venerdì. «Questa operazione è molto importante per noi e arriva a conclusione di un percorso di 8 anni durante il quale abbiamo rilanciato i pacchi, la telefonia, i pagamenti, i contratti luce e gas permettendo agli italiani di aver più servizi, ha affermato l'ad di Poste, Matteo Del Fante (in foto) al Tg1. E in questo arco di tempo il valore di Poste in Borsa è passato da 8 a 27 miliardi. Sul fronte sinergie, Poste è già in fase avanzata di negoziazione per la fornitura di servizi per l'accesso di Postepay all'infrastruttura di rete mobile di Tim a partire da inizio 2026.

Le sinergie potenziali sono molteplici nel settore dei servizi finanziari, di pagamento, assicurativi e in quello dell'energia. Il gruppo partecipato da Mef e Cdp ha dalla sua circa cinque milioni di clienti Poste Mobile e i quasi 13mila uffici postali lungo lo Stivale, potenzialmente utilizzabili per vendere i prodotti di Tim.

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