Tod's inciampa in Borsa Pesa la frenata in Cina

La crociata anticorruzione di Pechino ha penalizzato le vendite. Raffica di tagli da parte degli analisti. Sospeso al ribasso, il titolo chiude a -7%

Tod's inciampa in Borsa Pesa la frenata in Cina

Scivolone di Tod's in Borsa, all'indomani della presentazione di conti semestrali inferiori alle attese. Il mercato ha reagito con molto nervosismo: in mattinata le azioni del gruppo guidato da Diego Della Valle sono crollate fino a essere sospese in asta di volatilità con un ribasso del 10%, chiudendo poi con un modesto recupero (-7,04% a 79,2 euro). In un anno il titolo di Tod's ha così perso il 33,49 per cento. E Consob ha vietato le vendite allo scoperto su Tod's fino al termine della giornata di negoziazione dell'11 agosto. Un esito atteso fin dalla vigilia, del resto, quando, a Borsa chiusa, erano stati diffusi i conti, tutt'altro che brillanti. Il fatturato semestrale è sceso del 2,7% a cambi correnti a 488 milioni, ma soprattutto l'utile netto si è contratto sensibilmente: da 75 a 56 milioni, un calo del 25% (66,4 milioni il consensus Bloomberg).

Così, la scure degli analisti delusi si è abbattuta sul titolo. Banca Akros ha tagliato il target price da 100 a 92 euro con giudizio «hold»: nel rapporto si sottolinea fra l'altro la flessione delle vendite in Cina (-3,6% a cambi costanti, ma -7,6% a cambi correnti), dichiarando, nelle conclusioni, di attendersi «dettagli sull'evoluzione della strategia della società e su come l'azienda si aspetta di raggiungere un potenziale di crescita di medio termine». Kepler Cheuvreux ha ridotto a 84 euro da 95, con raccomandazione «reduce». Ubs conferma la raccomandazione «sell» ma riduce il prezzo obiettivo a 80 euro da 84 e taglia del 4% le stime sull'utile 2014. Deutsche Bank ha abbassato il target price a 89 euro da 95 confermando il giudizio «hold» e Bank of America ha mantenuto il rating «underperform» con obiettivo abbassato a 70 euro da 75. Mediobanca ha abbassato il target price a 93 euro dal precedente 100 euro: Exane ha ridotto del 6% a 93 euro, con la raccomandazione «neutral».

Il faro degli analisti si è soprattutto puntato sulla frenata delle vendite in Cina, il mercato fino a ieri più promettente per il gruppo di Della Valle. I nuovi ricchi cinesi, grandi estimatori del lusso made in Italy, avevano accolto con particolare entusiasmo soprattutto l'ultimo acquisto del gruppo, il prestigioso marchio Roger Vivier. E i buoni risultati oltre la Muraglia compensavano largamente le difficoltà in Italia, che resta il primo mercato del gruppo, ma dove la crisi ha frenato da un pezzo i consumi.

Ma negli ultimi mesi la crociata di Pechino contro l'ostentazione della ricchezza, sospetto indice di corruzione, si è abbattuta come una folgore sul settore dei beni di lusso di ogni tipo, dalle auto agli orologi, dai gioielli all'abbigliamento: e anche Tod's ha pagato il conto.

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