L'offerta di acquisto lanciata da Intesa San Paolo su Ubi Banca, ora al vaglio della Consob che dare o negare il via libera, entra nella zona grigia degli avvocati d'affari. Offerta non certo amichevole, a questo punto, e peraltro mai apparsa tale. Ma da ieri c'è un fatto nuovo: dopo due mesi di silenzio (obbligatorio per legge, come ha ricordato ci recente l'ad di Ubi Victor Massiah) il gruppo lombardo ha emesso una nota per informare di aver chiesto alla Consob di ritenere l'offerta inefficace.
Il punto, per Ubi, è la cosiddetta condizione Mac, in relazione alla pandemia da Covid-19: si tratta di quella condizione di «insorgenza di effetti sfavorevoli» che, se si avvera, permette di recedere dal contratto. In questo caso, dall'Ops (offerta pubblica di scambio). Ebbene, Ubi «ha evidenziato le ragioni per le quali ritiene che, verificatasi la condizione Mac, l'Ops è divenuta inefficace». Per Ubi, infatti, Intesa avrebbe «dovuto esprimersi tempestivamente sulla rinuncia a tale condizione, non potendo invece riservarsi, come ha fatto fin qui, di confermare se l'offerta è valida oppure no al termine del processo». In questo modo, dicono i legali di Ubi guidati dallo studio Erede, l'Ops di Intesa rimane in quel limbo di «revocabilità», che la rende inefficace perché per l'ordinamento vigente «l'offerta è e deve essere irrevocabile».
Intesa, che è assistita dai legali Pedersoli, Tombari e Zoppini, non ha replicato ufficialmente. Ma secondo fonti finanziarie la posizione della banca è che non è possibile che gli effetti del Coronavirus siano di portata tale da invalidare l'Ops lanciata su Ubi e, al tempo stesso, siano «ininfluenti» sulle prospettive industriali della banca preda, come invece Ubi ha fatto intendere al mercato in numerose recenti occasioni, come quella dei dati del primo trimestre 2020. Tanto più - si fa notare - che molte tra le principali banche italiane ed europee hanno dato visibilità sugli impatti attesi dalla pandemia. Ma non Ubi.
Delle due l'una, dunque: se la condizione Mac si fosse avverata, come Ubi scrive a Consob, la stessa Ubi avrebbe dovuto informare il mercato di imminenti revisioni di obiettivi; viceversa non pare giustificato invocare la Mac e farlo in maniera inversa, cioè imputando la questione all'offerente.
Va peraltro ricordato che è stato lo stesso ad di Intesa, Carlo Messina, in più occasioni, a confermare il lancio dell'offerta, a parità di condizioni. Negando così, implicitamente, impatti negativi su Ubi in seguito alla pandemia da Covid19.
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