Prosegue a oltranza il braccio di ferro tra Italia e Olanda sul Meccanismo europeo di stabilità (Mes) e le sue condizionalità, e questo nonostante l'accordo trovato all'Eurogruppo dai vari ministri dell'Economia europei.
Lo scontro tra Roma e l'Aia è sugli strumenti da mettere in campo per far fronte alle conseguenze economiche provocate dalla pandemia del nuovo coronavirus, che ha messo in ginocchio l'intero continente. Emblematiche le parole del ministro delle Finanze olandese, Wopke Hoekstra, il quale ha affermato che "per ogni euro che sarà speso nell'economia la condizionalità piena viene applicata".
In altre parole, se i fondi non saranno destinati alle spese sanitarie e mediche per l'emergenza, i Paesi che richiedono le linee di credito del Mes dovranno sottostare alle regole già stabilite. La linea di credito con condizioni light, ha aggiunto Hoekstra, potrà essere usata "solo per i costi sanitari legati al Coronavirus, siano diretti come gli ospedali, o indiretti come le cure".
La posizione dell'Eurogruppo sulla mutualizzazione del debito necessario ad affrontare la crisi provocata dalla Covid-19, ha spiegato ancora Hoekstra "è chiara in modo cristallino. C'è una maggioranza contro gli eurobond. C'è una maggioranza contro la mutualizzazione del debito".
"E c'è - ha concluso Hoekstra - questo testo deliberatamente vago sugli strumenti finanziari innovativi: ciascuno può leggervi quello che vuole. Ma penso che sia anche importante non illudersi: anche con intenzioni ottimistiche, non si può leggere nulla che sia legato alla mutualizzazione del debito qui. E, in ogni modo, il testo è molto chiaro: è una cosa di cui parleranno i primi ministri. E' quello che è: la mia aspettativa è che non farà molta strada".
Lo scontro sul Mes continua
L'Italia, dal canto suo, ha risposto che "non ci sono richieste di austerità o aggiustamento del deficit, ma si chiede solo che i fondi e le risorse che arrivano dal Mes vengano utilizzati per affrontare le spese sanitarie, dirette e indirette, legate alla crisi covid19. Si tratta di un radicale cambiamento della normale operatività del Mes".
In ogni caso le indicazioni fin qui emerse dall'Eurogruppo vanno in una direzione ben precisa: no nel modo più assoluto agli Eurobond, sì al Mes con condizioni light solo per le spese sanitarie. “Siamo e resteremo contrari agli Eurobond. Pensiamo che questo concetto non aiuterà l'Europa o l'Olanda a lungo termine", ha ribadito il ministro olandese Hoekstra.
La sensazione è che le decisioni prese dai ministri delle Finanze dell'Eurozona continueranno a far discutere. Non basta l'accordo di mediazione tra le posizioni di Italia e Olanda e la consegna ai leader di un pacchetto da 500 miliardi di euro. Nell'intesa, come detto, è previsto il ricorso al Mes, alle condizioni sopra spiegate.
La palla passa adesso ai leader. Allo stesso tempo, come chiedevano Italia e Francia, entra nel documento finale il Recovery fund, un fondo per la ripresa che secondo il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri sarà "alimentato dall'emissione di debito comune europeo".
Nel testo delle conclusioni non si fa menzione esplicita di emissione comune del debito, ma il presidente dell'Eurogruppo, Mario Centeno ha spiegato che le modalità di finanziamento e le dimensioni del Fondo saranno decise direttamente dai leader.
"Non c'è accordo sulla mutulizzazione del debito.
C'è un accordo per un Fondo per la ripresa", ha detto il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, secondo cui però l'ipotesi di mutualizzazione del debito è "implicita" nel testo. Insomma, non viene menzionato il termine coronabond, ma una condivisione maggiore del debito c'è.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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