Luci ma anche ombre per il Gruppo Volkswagen che, a cinque anni dalla deflagrazione del Dieselgate, è ancora alle prese con processi e richieste di risarcimenti. Attese, inoltre, novità sul fronte delle controllate Lamborghini (nuove voci di scorporo e parziale quotazione), Ducati e Bugatti. «Decisioni importanti», come ammesso dall'ad di Wolfsburg, Herbert Diess, saranno comunicate al momento giusto. Il colosso tedesco, che sta accelerando sui piani di elettrificazione e digital, conferma, intanto, l'investimento di 33 miliardi sulla e-mobility entro il 2024, puntando così a diventare il numero uno di questo mercato. Alla sola Cina, Vw e i suoi partner destineranno 15 miliardi allo scopo di alimentare la spinta all'elettrico in quella regione.
Un ulteriore importante fattore di successo, illustrato da Diess al recente Meeting annuale online, riguarda il nuovo sistema operativo VW.OS, che Car.Software.Org sta sviluppando e che sarà utilizzato per la prima volta nel progetto Audi Artemis. Sempre entro il 2024, in proposito, 14 miliardi saranno investiti nella costruzione di competenze information technology e nella guida autonoma. «La trasformazione del nostro gruppo - le parole di Diess - non è stata frenata dal Coronavirus, ma accelerata. Il fatto che nei prossimi dieci anni l'auto si svilupperà in un dispositivo di mobilità completamente connesso, sarà molto più impattante rispetto al passaggio a un nuovo tipo di propulsione. Il gruppo è anche meglio preparato, rispetto ai concorrenti, al prevedibile inasprimento dei limiti alle emissioni di CO2 in Europa».
L'andamento del business di Volkswagen - come degli altri gruppi - dipenderà ovviamente dall'evoluzione della pandemia. Resta però valido, per Diess, l'obiettivo di mantenere il gruppo redditizio con un risultato operativo positivo a fine 2020.
E poi c'è l'incubo Dieselgate. Per l'ex capo (dal 2007 al 2018) di Audi, Rupert Stadler, è iniziato giorni fa in Germania il processo. È accusato di frode. È il primo processo contro un ad e potrebbe durare più di due anni. Ammontano a 11 milioni gli autoveicoli del gruppo coinvolti, in tutto il mondo, nel Dieselgate.
In Italia, intanto, sono oltre 75mila le adesioni alla class action promossa da Altroconsumo presso il tribunale di Venezia. «È inaccettabile il comportamento di Volkswagen - dice Ivo Tarantino (relazioni esterne di Altroconsumo) -: in Europa non devono esistere consumatori di serie A e B. In Germania, infatti, sono stati risarciti 260mila clienti con rimborsi per i singoli proprietari di auto che oscillano tra 1.350 e 6.
257 euro a seconda del modello e dell'età del veicolo. Continueremo a lottare, dentro e fuori le aule di tribunale, fino a quando tutti i 75mila consumatori che hanno aderito alla class action non avranno ottenuto il giusto risarcimento per i danni subiti».
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