MILANO - Dalle aule di tribunale al mercato del libro. Non si tratta di un nuovo caso letterario proveniente dalla magistratura in stile Carofiglio o De Cataldo. Ma del nuovo presidente della gloriosa casa editrice milanese Garzanti. Il consiglio di amministrazione di Garzanti Libri ha nominato all'unanimità presidente Gherardo Colombo, già vicepresidente dal giugno 2007.
A febbraio di due anni orsono, infatti, Colombo aveva appeso la toga al chiodo dopo anni di inchieste (era uno dei giudici di punta del pool di Mani Pulite) e si era dimesso da consigliere di Cassazione in aperta polemica con l'allora ministro guardasigilli Clemente Mastella. «Mi è capitato di occuparmi della loggia P2, dei fondi neri dell'Iri, di Tangentopoli, della corruzione di qualche magistrato. Alla fine i risultati complessivi di questo lavoro quali sono stati? Tra prescrizioni, leggi modificate o abrogate, si è sostanzialmente arrivati a una riabilitazione complessiva di tutti coloro che avevano commesso quei reati. Con un livello di corruzione percepita che non si è modificato. E, soprattutto, con una rinnovata diffusione del senso di impunità prima imperante», aveva dichiarato nella sua ultima intervsta da magistrato al Corriere della Sera.
E così da due anni e mezzo è cominciata la nuova vita del sessantenne ex magistrato, dedito da una parte all'educazione alla legalità delle nuove generazioni e dall'altra all'ambito culturale.
Colombo prenderà il posto di Fabio Mauri, dal 2004 presidente della Garzanti Libri, scomparso il 19 maggio scorso. Dopo la nomina ha dichiarato: «Sono onorato di diventare presidente di una casa editrice prestigiosa e libera come la Garzanti.
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