Editoriale / Il Giornale sarà sempre la nostra bandiera

Con questo editoriale Mario Giordano, direttore di News Mediaset ed ex direttore del Giornale, riprende la sua collaborazione con il nostro quotidiano

Con questo editoriale Mario Giordano, direttore di News Mediaset ed ex direttore del Giornale, riprende la sua collaborazione con il nostro quotidiano.

Caro direttore, volevo ringraziar­ti. Tornare a scri­vere sul Giorna­le, per me,è un’emozio­ne. Ho cominciato da corrispondente di pro­vincia (i più vecchi se ne ricordano: dettavo al te­lefono le brevi di sport...), poi sono stato redattore ordinario, in­viato, editorialista e quindi sono arrivato a dirigerlo, l’ho sempre considerato casa mia e ho sempre sentito, in ogni momento, forte l’affetto dei suoi lettori.

Ricordo ancora oggi con commozione l’ac­coglienza di una sala di Genova, in un momen­to per me particolar­mente difficile: sembra­va che i muri dell’hotel venissero giù, tanto era il calore sprigionato. E alla fine dell’incontro una lettrice volle farmi il regalo più bello: «Ho qui la prima copia del Giornale, è la cosa per me più cara. Finora non l’ho chiesto a nessuno: vorrei che lei ci mettes­se la sua firma...».

Ho sentito che Vitto­rio Feltri, appena uscito da via Negri, ha dichia­rato: «Sono via da un giorno e già il Giornale mi sta sui c...». Questio­ne di stile. A me, te lo posso garantire, il Gior­nale mai è stato né mai potrà stare sui c... Nem­meno­ quando me ne so­no dovuto temporanea­mente allontanare. An­zi, ogni volta che lo sfo­glio lo faccio con un sus­sulto al cuore e con un rispetto speciale per­ché penso che il Giorna­le , prima che tuo, di Pao­lo Berlusconi, dei gior­nalisti, è dei lettori. Per­ché sono loro che l’han­no difeso, anche nei mo­menti più cupi, anche a costo del sacrificio per­sonale. Quante volte me l’hanno ricordato. E sono loro che – ne sono sicuro - continueranno a difenderlo, perché questo Giornale è qual­cosa di più di un’impre­sa editoriale, è più di un titolo o di una campa­gna di stampa.

Questo Giornale è la nostra ban­diera. Le bandiere, caro di­rettore, non possono stare sui c... Mi spiace per Feltri, che non l’ha capito. Le bandiere si possono  mostrare dalla finestra o si possono riporre per un po’ nell’armadio, si possono sventolare con orgoglio o nascondere dietro la schiena, ma non si possono cancellare dal cuore. Mai. E se uno non h a una bandiera nel cuore, se uno non si sente a casa sua d a nessun a parte, beh, caro direttore, quello è un problema suo. Io, per fortuna, quel problema non ce l’ho. Quando nei giorni scorsi qualcuno mi ha chiesto «perché torni al Giornale?» mi sono accorto che mi veniva da rispondere solo «perché devo tornare lì».

Non ci sono spiegazioni razionali. È come quando un figlio si allontana da casa. Se lo chiamano e gli dicono: torna, la tua famiglia ha bisogno di te, ebbene, quel figlio molla tutto e corre, quale che sia l a ragione per cui s e n’era andato.

E, nel momento in cui torna, sa che, stretti attorno alla famiglia, troverà tutti quelli che le vogliono bene davvero. E che sono tanti. E che sanno benissimo che cosa vuol dire affrontare le sfide difficili. Ma sanno anche che cosa vuol dire vincerle.
Mario Giordano

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